lunedì 11 luglio 2011

Tornanti

SS73bis, dopo Rosia, direzione Colle di Val d'Elsa, accanto al Ponte della Pia a 140km/h. E' ora di staccare e frenare. C'è un tornante sinistro, poi un appoggio destro e di nuovo una curvaccia a sinistra che ti immette in una infida salita dove vorresti tirare, ma la colonna di Montarrenti è lì e non puoi. Se lo fai rischi.
Molto spesso mi è venuta voglia di tirarci una quinta per poi entrare in sesta.
Quando provieni dalla SS223 sai benissimo che puoi osare. Oppure è solo una sensazione di placebo che viene data dagli spazi ampi della strada. Fatto sta che ho sempre avuto voglia di osare, su questo tratto. La Lancia, quando per errore entravo in una qualche zanellina, col suo fare da vera signorina elegante restituiva un blando contraccolpo ma rimaneva lì saldamente ancorata, e allora correggevo la traiettoria e tutto tornava come prima. La Mito, da brava donna sbagliata, non fa altrettanto. Se sbagli sei letteralmente fritto, scarta di brutto a sinistra e se esageri ti ritrovi in un botro e non sai come ci sei finito, così come in questa situazione.
In ogni caso, ci sono tornanti che ti fanno ricordare che la strada non sempre è dritta e piana. E che nella vita la strada è in salita. Sempre.
Anche quando ci sono vendette che vorresti consumare. Ogni giorno. Vendette che sai bene che poi rimarranno nella tua testa e basta, ma che balenano all'interno e ritornano, dalla prima fila dei pensieri, in coda.
Per vendicarmi del male subito avrei avuto mille occasioni. Avrei potuto prendere la macchina, fare qualche chilometro (non importa quanti), attuare il mio proposito minaccioso con voce bassa, tornarmene a casa tranquillo e sfogato.
Ma queste cose non le ho mai fatte e mai le farò, perché so benissimo che è molto più importante andare, ancorché non sempre dritto, per la mia strada.
Ci sarà un giorno lontano in cui saremo semplicemente felici. Anche senza una strada dritta da fare. In fondo, sul solito tornante diversi piloti staccano in punti diversi e affrontano traiettorie diverse.
Su questo tornante, la colonna sonora è "Tunnel of love" di Bruce Springsteen.
Così come stacchiamo in modo diverso e facciamo traiettorie diverse, amiamo in modo diverso. Amiamo in modo diverso noi stessi, giungendo a compromessi, e amiamo gli altri a nostro modo.
E allora, niente vendette, solo tornanti.
Ma mi domando cosa voglio dalla meta di questo viaggio: inizio quasi a sapere la risposta. Tranquillità, ritrovare me stesso, forse anche stare solo, senza dover adempiere. Vorrei trovare il coraggio di fuggire da solo con un libro, anche per un giorno, spegnendo il cellulare. Vorrei trovare il coraggio di chiudere baracca e non farmi trasportare dalla paura che le altre persone attorno a me soffrano, cosa che è l'unica che in questo momento mi muove.
Vorrei dare tagli netti a tutti gli spaghi che fermano il mio cammino. Tutti. Ma non mi riesce, sono troppo attanagliato dalla paura di deludere chi si aspetta qualcosa da me.
Sentirmi libero come mai prima. Forse non è difficile.

Nessun commento:

Posta un commento

site stats