lunedì 25 luglio 2011

Bentornata in Inghilterra...


Era destino che quel giorno andassi in aereoporto, qualche settimana fa mai avrei pensato che il motivo di quel viaggio sarebbe stato il mio ritorno, dopo due anni sulle scene inglesi.
Sedile lato passeggero di fianco a mio padre, che mi fa delle raccomandazioni come se fossi una studentessa alla prima vacanza studio, ma lo apprezzo. Delle volte odio il fatto che mi considerino una bambina, delle altre lo adoro, mi fa sentire protetta, e messa al centro della loro attenzione. Non troviamo parcheggio in areoporto quindi scendo al volo, e lo saluto di fretta, raccomandandoglio di riposarsi. Due minuti dopo, mentre sto con i genitori dei ragazzi che accompagno, spunta alla mie spalle. Il nostro rapporto sembra essere cambiato da qualche settimana, e la cosa mi piace.
Mentre facciamo il ceck-in mi sento parlare e mi piaccio, e' quella la chiara che voglio sentirmi, e che ultimamente non e' stata presente.
L'arrivo a Milano come al solito non mi piace, anche solo dall'areoporto questa citta' non mi da nulla, sbagliero' ma per me e' priva di fascino.
Areoporto di Heatrow, un balzo al cuore, se penso a quanto tempo e' passato, devo mascherare la commozione ai ragazzi, quindi preferisco respirare e cercare il nostro autista.
Ed ecco che dopo tanto tempo mi ritrovo a fare la passeggera, da un'altra prospettiva. A sinistra, salgo in auto e mi viene quasi voglia di prendere in mano un volante, ma non c'e', e tutto cambia. La prima volta e' un'esperienza tramumatizzante perche' sembra che tutte le macchine ti vengano addosso, ma poi impari a capire come funziona. Il viaggio e' abbastanza lungo, e le verdi colline inglesi sembrano sorridermi e dirmi che staranno li a darmi il conforto che cerco.
Un paio di occhiali da sole schermano il mio volto, e una lacrime scende timida sulla guancia sinistra. Mi fanno sorridere i cartelli inglesi, specialmente quello di "attenti alle oche", piccoli segnali che mi chiedono di ridere, di sorridere ed essere la persona solare che sono. Non mi rivedo a far vedere la mia sofferenza. L'ho mai fatto? No, nei vari periodi bui della mia vita, ne' il volto ne' l'inflessione di voce hanno mai lasciato trasparire quello che mi succedeva. Penso a questo, mentre percorriamo le 140 miglia che ci separano dal Campus. Tutto in pochi giorni e' cambiato ed ha preso forme continuamente diverse, ma io? Io non ho colpe, forse il mio non volere fare giochini, il mio non voler essere misteriosa, e la repulsione che ho nel fare la vamp, fin da quando sono adolescente. Non ho mai fatto giochetti con gli uomini, perche'? Mi e' sempre sembrata un'idiozia, se a me va di fare una cos la faccio a costo di risultare poco affascinante. Il fascino risiede nella menzogna? Per molti si, io ho sempre rifiutato questa teoria. Quando qualcuno mi diceva "fatti desiderare, non lo chiamare", io rispondevo "ma io ho voglia di sentirlo, che mi frega a chi tocca chiamare?", o in alternativa "Io cosi' sono, prendere o lasciare". Ricordo il commento di Stefania ogni volta "si poi ti lamenti pero' " A quel tempo eravamo bambine, e adesso che siamo grandi il mio modo di fare le cose e' cambiato poco. Penso a questo ed alla prima volta che l' ho incontrata, e l'ho scelta come compagna di vita. Questo stesso tipo di esperienza ci ha unito, e mi chiedo se le tre ragazzine sedute in fondo al taxi avranno la stessa fortuna. Quanto mi manchi, amica mia, in questi giorni senza te, a Roma e adesso qui. Il turbine dei pensieri, durante queste miglia si ferma solo quando inizia a piovere, finemente, come le solite piogge inglesi. Ormai e' sera sono le 23, e siamo appena entrati in college, avrei dovuto fare altro....
Faccio una riunione e do le delucidazioni per la mattina seguente, e poi distrutti anche loro decidono di andare a letto. Dopo 12 ore finalmente un attimo da sola con me. la mia stanzetta, con una vecchia moquette ed un duvet dalle tinte chiare, mi da un senso di familiarita', sono tutte uguali le stanze dei college, non importa se ne hai vista una o 18... Poggio la testa sul mio cuscino e lascio la luce accesa, e ritornano i pensieri, solo che per la stanchezza, questa volta, mi portano stremata ad addormentarmi...

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