domenica 3 luglio 2011

Petulanti Pensieri lungo una strada di campagna


Quella piccola strada di campagna la conosco bene, potrei farla ad occhi chiusi ed evitare buche e prendere il lato giusto delle curve, riuscire a sentire una macchina che viene dal lato opposto e sapere quando fermarmi, sentendo il profumo della zagara dell'Ulivo, o l'odore acre del maneggio. Quella che è la strada di casa mia è ancora la strada delle mie paure... Una volta superata "la stradella" che arriva dritta dritta alla casa che amo, quella strada diventa anche la nostra, la strada che 13 anni fa percorrevo con innocenza, la strada che adesso ancora mi spaventa. Per 3 momenti all'anno ti penso, Natale, Pasqua e l'inizio dell'estate. Passo da quel posto velocissima, ogni volta, rischiando di fare un frontale con qualche macchina lì vicina, ma se per qualche strano motivo rallento, arrivo a fermarmi con il motore della macchina si ferma anche il mio cuore, e non fa a meno di ricordare. Sorride prima al pensiero dei nostri ricordi quasi infatili, si spezza poi a pensare a come è finita... Ogni tanto appare un tuo segno, cosa che odio perchè mi trova impreparata, perchè quando ho dimenticato che esisti, ed ho dimenticato anche di odiarti, basta una foto a ricordarmi che quella strada non l'abbiamo mai percorsa dentro di noi, che ci siamo fermati alla prima buca, che ti sei fermato alla prima deviazione, hai preferito far finta che io e quella strada non fossimo mai esistiti...
E mentre ascolto una canzone che cantavamo a squarciagola su un motorino che a mala pena ci reggeva tutte e due, ti ricordo piccolo, tenero buono e pieno di speranze. Ma poi riguardo quella foto di oggi e ti vedo più brutto, e come se fosse un ritratto di te non mi piaci più. Mi hai lasciata brutta, brutta dentro, e forse pure fuori perchè ero disperata, non pensavo ci fosse altro oltre quella strada, non pensavo ci fossero le autostrade e le superstrade. Qualcosa è cambiato dentro di me, da quando quella strada non l'hai voluta percorrere. Ho preso altre strade, ho fatto esperienze, e sono cresciuta. Alcune strade sembravano non portare a niente ed invece si sono rivelate le migliori, altre fin troppo facili hanno svelato presto la loro natura di "strade sbagliate". Una cosa me l'hai lasciata sai? Mi hai lasciato addosso la paura, quella che per molto tempo mi ha lasciato addosso la paura di guidare, di guidare la mia vita, e la paura di guidare troppo lentamente, e quindi premo veloce l'accelleratore per arrivare fino alla fine di quella strada, corro per evitare che qualcuno devii o si freni e mi freni come hai fatto tu...
E allora spero che un giorno qualcuno mi insegni a guidare, nè troppo forte, nè troppo piano, nè da mera spettatrice/passeggera come tu hai preteso più volte. E spero tanto un giorno di vedere un tuo segno e non ritirarmi spaventate e pensierosa, riuscendoti a ricordare come quello che eri da piccolo, e non come quello che sei diventato...

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