
Sono pazza della mia città, guai a chi me la tocca; la amo profondamente e nel contempo la odio perché ormai è così invivibile, trafficata e sporcata da tutti, però nessuno si deve permettere di parlarne male.
E’ bellissima all’alba, quando nel dedalo delle sue strade non c’è il traffico che la rende così inumana, con l’arroganza e la maleducazione di chi, con gesti e parole, ogni giorno la deturpa in mille modi. Al mattino è cosi bella con quella luce chiara, quelle strade quasi silenziose perché ancora è mezza assonnata e si possono godere dei panorami mozzafiato. Alla sera, quando il sole cala e i palazzi diventano di un colore caldo che sembra si infiammino, si proprio come cantava Venditti in una celeberrima canzone: "quanno l'arancia rosseggia sui sette colli" e da un colore/calore fantastico a questa città eterna che trasuda storia da ogni cosa, anche un sampietrino.
Io ci vivo su uno dei sette colli, ormai diventato un quartiere multirazziale, molto multirazziale visto che noi italiani siamo quasi minoranza... ma questa è un'altra storia.
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