sabato 9 febbraio 2013

Lontano da me

Un mese ad Amsterdam, tre settimane mi separano ancora del ritorno alla routine dalla quale sono fuggita durante quest'anno in giro per il mondo, un anno importante, un anno che mi ha ricordato la mia essenza. Un mese in cui ho avevo meno bisogno di scrivere perchè queste volta siamo partiti in due, perchè questa volta ho potuto assaggiare un po' di quella stabilità che inseguo da 27 anni. Perchè questa volta nella casa che ci ospita c'è una quattrozampe pelosa che è il miglior rimedio possibile per ogni blues dell'anima.

...si parte per dimenticare o per cercare un lungomare
per avere un'altra vita per e per poter ricominciare...



Un mese in cui gli unici problemi sono stati quelli che mi raggiungevano via mail da 1.200 chilometri di distanza...qua al massimo ho visto sfide, imprevisti, occasioni, ma non problemi. Un mese in cui le malinconie sono state dovute ai silenzi che continuano ad assordarmi anche a 1.200 chilometri di distanza, ma che la distanza in qualche modo ha ovattato. Non essere costretti a passare per le stesse strade può aiutare, nonostante tutto. Un mese in cui ho lavorato un sacco, e volentieri.


...Dove nessuno sa chi sono e dove niente mi riguarda
dove l'ignoto ha il suo profumo
io vado incontro al mio destino seduto accanto a un finestrino
e con in tasca un passaporto e all'orizzonte un nuovo viaggio
con quella libertà speciale che ha solo l'uomo di passaggio... 



Una mattina, questa mattina, trascorsa a organizzare viaggi in treno, imprecare contro compagnie aeree, calendario alla mano e incastri di impegni. Insomma, l'agenda del ritorno in Italia. Non mi mancava, per niente. Il ritorno dell'angoscia, del vedere di nuovo problemi anzichè sfide, delle burocrazie infastidenti e inutili, dei finesettimana passati più in viaggio che a goderseli. Senza un quattrozampe peloso. La speranza che siano gli ultimi mesi così, il panico di non farcela a far sì che siano gli ultimi davvero. La curiosità per il dopo, la paura di non avere il dopo che desidero. Desiderare: quand'è che questo verbo ha perso la sua connotazione positiva e ha iniziato a terrorizzarmi? Tre settimane al trantran che quella mia essenza la uccide. Molta, molta angoscia.




Note, tramonti e voci nel cuore

Solito Frecciabianca della domenica pomeriggio che va a Ovest; un po' meno solito, questa volta; era più di un mese che non ci salivo. C'è un colorato tramonto invernale fuori dal finestrino a salutare questa giornata di sole che se ne va. Ci sono presenze piacevoli ed inaspettate poche file più indietro sullo stesso vagone; scambio qualche parola e qualche sorriso, che in viaggio fa sempre bene...


Sette giorni prima non ero seduto in un treno, non tornavo dal Veneto; ero sul sedile posteriore di un'auto guidata da un sognatore dannatamente concreto, un amico pilota di strade parallele e parallelamente sconnesse, di svolte affini ad incroci simili; un altro serio e divertente amico sempre più amico seduto di fronte a me. Avevamo ventiquattr'ore di musica e di tramonti ancora negli occhi e nelle orecchie, oltre ad una buona dose di stanchezza a tenerci compagnia.

Una villa sul mare, quattro voci, una chitarra, una tastiera ed una batteria; se non è la ricetta della felicità di certo deve avvicinarcisi parecchio... canzoni già note da riprodurre divertendosi come poche altre volte mi era capitato, lasciando libero sfogo alla voce, alle linee armoniche e melodiche che andavano ad aggiungersi alle basi sapientemente suonate dai tre bravi musicisti. Sperimentare, ridere, giocare con le note insieme, lasciando qualsiasi preoccupazione fuori dalla porta. Mi mancavano questi tour-de-force musicali... oh, se mi mancavano... e un po' mi mancano già.

I tramonti sul Mar Ligure, i brividi sulle canzoni di Adele, la focaccia al formaggio di Recco (burp...), la luna e le stelle dal porto di Camogli, il briefing notturno insieme davanti all'ultimo, la sempre ispiratrice Baia del Silenzio... il trait d'union resta sicuramente la musica, ma nondimeno tutto ciò che attorno alla musica gira e scorre, paesaggi, situazioni e persone, è spettacolare.

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