
Mi è capitato di pensare che sarebbe bastato un viaggio per risolvere tutto.
Quella mattina avevo deciso, salgo in macchina e gli spiego tutto, che importa quanti Km devo fare, che importa se piove.
Avevo pensato al treno ma la macchina mi era sembrata la soluzione migliore.
Avevo passato la notte a non dormire, non riuscivo a prendere sonno, ero decisa. Volevo vedere dove viveva, sarei arrivata in tempo per vederlo tornare da lavoro. Gli avrei dato un bacio e tutto sarebbe tornato come prima. Di questo ne ero certa, e i miei occhi sbarrati preparavano la scena,
la scena del mio film. Intravedevo nitidamente la sua faccia basita, ma pur sempre sorridente, i suoi occhi che si stringevano a fessura, mentre al sua bocca si allargava in un sorriso, e vedevo quello sguardo, forse il primo che mi aveva fatto sentire donna, il primo che mi sussurrava rispetto, il primo che lasciasse trasparire tutto il non detto. Vedevo la sua espressione a ogni mia parola, sembrava avesse capito tutto, sembrava avesse compreso il mio disagio e l'avesse trovato unico. Ma all'una di notte squillo il mio cellulare. Quella voce mi aveva sempre rassicurato, anche durante le nostre liti ed incomprensioni, riuscivo a sentire un qualcosa di familiare, un' inflessione allegra, tipica di chi vuole mettere sempre tutto a posto.
Tutte le sue parole mi colpivano e mi facevano innamorare, nel momento in cui lui stava decidendo di interrompere la nostra relazione, io finalmente dopo anni mi innamoravo. Sentivo già da allora che mi stava proteggendo, mi spiegava con calma i miei capricci e riusciva a farmi ragionare. E quella calma nella sua voce, calmava anche me, come una droga. Più mi spiegava i motivi che non ci avrebbero mai visti come coppia, più io mi innamoravo. E più mi innamoravo, più capivo che aveva ragione.
Mi disse che io ero il suo corrispettivo femminile, che mai aveva trovato qualcuno che lo spaventasse tanto, e che ero stata la prima a rifiutarlo. Non poteva permettersi di innamorarsi di me perchè richiedevo troppe attenzioni e lui non ne aveva. Mi disse che non dovevo crescere in fretta per colpa sua, e che sarei dovuta restare ancora così per un pò. Ringraziava il cielo di avermi messo nella sua strada e si augurava di non perdermi mai. Ed io quella notte, innamorata e convinta di tutto ciò che mi diceva, nonostante mi mancasse il fiato per dire quello che veramente volevo io, gli credetti.
Chiudemmo quella telefonata e io capii che non ci sarebbe stato più un bacio, e decisi di non fare quel viaggio. La mia macchina, l'indomani mattina, non partì verso di lui. Presi Stefania e andammo a palermo, piansi fino a seccarmi la gola, e mentii a me stessa dicendo che sarebbe andato tutto a posto. Decisi di ascoltarlo, di fare come voleva lui, di rimanere nella sua vita comunque, decisi che quello sguardo non l'avrei mai e poi mai dovuto perdere! Quello sguardo di stima e rispetto, di tenerezza che ancora oggi riscalda il mio cuore.
Quel viaggio non l' ho mai fatto, ma verso di lui ne ho fatti altri. Li ho fatti quando ho avuto paura per lui, quando ho capito, a distanza di anni, il perchè io non dovessi crescere. Tutto si è placato adesso, adesso tutto è come lui aveva predetto. Quei Km non percorsi, mi hanno fatto innamorare, e che importa se ho sofferto? Mi sono sentita viva! Io so che mi ha amato, so che per qualche istante ce l'ha messa tutta!
Ma delle volte alcune strade non devono essere percorse e basta, nonostante appaiano dritte, semplici, senza rischi, non devono essere percorse. Nonostante non ci sarebbero state salite, nè pioggia o grandine a fermare il nostro cammino, quella strada l'abbiamo solo intravista!
La voglia di strade nuove adesso è irrefrenabile. Voglia di usare la mia macchina, e tra qualche giorno non essere più soltanto passeggera... ma guidare.
Nel turbinio di pensieri mattutini, con la voglia di essere da tutt'altra parte, ma con l'impossibilità nel muovermi, penso, penso a quanto ho amato, parecchio, e a quanto ho voglia di amare...
Trattengo me stessa dal fare sciocchezze, e riprovo un magone in gola... Segno che forse, nonostante abbia deciso di non percorrere molte strade, una, quella giusta, la dovrò percorrere!
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