venerdì 8 luglio 2011

Bivi, incroci e deviazioni

Quante vite ho vissuto? Quanti personaggi sto interpretando in questo lungo film?

Perché parto sempre con delle domande? Forse perché per me la domanda è un punto di partenza, perché credo che l'importante sia porsi delle domande piuttosto che averne le risposte ...o forse solo perché mi va senza un motivo preciso.

Mi ponevo le domande iniziali, una delle tante volte, questa mattina mentre sulla noiosissima A57 andava a palla, apparentemente in contrasto con i miei gusti musicali (e per questo la seconda domanda non è posta a caso), Stereo Love di Edward Maya; questa è l'anima tunzettona, che qualche Leo potrebbe aver conosciuto, che viene fuori quando sento brani dance/house con espliciti riferimenti sonori agli equivalenti brani di fine anni '90. C'è poi l'XF sognante delle moltissime psichedeliche ore passate ad ascoltare Mike Oldfield ed Enigma... c'è una versione oscura di me stesso che ogni tanto ascolta Eminem e qualche rapper dei ghetti americani, conscio addirittura di alcune delle differenze tra West Coast ed East Cost... c'è un Francesco con anima jazz che segue gli Incognito ogni volta che passano per il nord-est, uno con anima soft-rock che ama profondamente i Toto... un'angolino di me stesso che si fa di musica country appena la depressione inizia a galoppare... una parte nascosta che ricorda gli anni passati a girare tra Friuli, Slovenia e Croazia, parte di un'orchestra d'archi dietro ad un violoncello ...e c'è un me stesso cantante a cui vengono i brividi ascoltando canzoni (vocalmente ed emozionalmente) impegnative di Mina e che canterebbe più o meno qualsiasi cosa pur di sentire l'adrenalina da palco; palco come quello di Piazza Duomo di Milano, dove, al fianco di Sergio Borsato, cantavo:
"Capire come sono, da dove ho cominciato e dove voglio andare, col fuoco che mi sale ... finché la ruota gira."
Quante persone mi conoscono veramente? Quanti conoscono più di uno o due dei personaggi che ho descritto sopra? So per certo che qualcuno c'è, pochissimi amici (tanti da stare comodamente sulle dita di una mano) con cui ho avuto la fortuna di condividere momenti felici ed intensamente profondi. E forse loro neanche lo sanno perché non gliel'ho detto, anche se magari qualcuno l'ha capito.
E da qui iniziano i dubbi a proposito di qualcuno che dovesse decidere di volermi stare accanto ...con quali e quanti di questi me stesso riuscirebbe ad andare d'accordo? Quali e quante delle mie vite dovrebbe o riuscirebbe a condividere? Mi accorgo che sono sempre io a cercare di adattare la mia personalità, impersonando uno dei miei tanti personaggi, in base a chi ho davanti, facendo quindi in modo che nessuno mi conosca veramente. Forse perché ho paura io stesso di conoscermi veramente.

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