mercoledì 27 luglio 2011

Prospettiva inusuale


E guardo la finestra romboidale, contornata da quel legno duro e impervio, fatto per resistere alle intemperie, di qualsiasi sorta, forse. Dietro al vetro risplende un cielo color Inghilterra, perlaceo, appena azzurro, appena plumbeo. Un cielo variegato come le idee di chi non si decide, perché non sa, non perché non vuole.

Mi alzo. Osservo da dentro a questa stanza i fiori violacei cresciuti, ormai grandi, dentro al giardino. Non li avevo mai visti così belli, non li avevo mai visti da qui. Sopra di essi spicca una rosa, solitaria, che svolazza appesa ad un ramo sottile e ricurvo, come la testa di chi non riesce più ad andare avanti.

Rosso, viola, grigio.
La sovrapposizione mi da’ da pensare.

Non è malinconia, tantomeno nostalgica mancanza. Mentre scrivo il cielo si schiarisce e lascia il posto ad un azzurro diamantino, molto più consono e pertinente alla flora circostante.

Passa un autobus.

La poesia svanisce. Ciononostante a volte è bello semplicemente osservare le solite insignificanti forme da una prospettiva insolita, emotiva, naturale.

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