venerdì 8 luglio 2011

Petulando trovai un tesoro...

L'Autostrada PA-ME scorreva veloce, all'andata, nel mio abito da cerimonia, stavo a destra nella mia posizione preferita, gambe incrociate girata verso destra a guardare fuori dal finestrino. Una delle prime follie Leo (il nostro Velocissimo ma Inconcludente l'ha citata già), 360 Km per una Charter, ovvero una cena tra amici. Amici che ancora non mi erano entrati nel cuore, conoscenti di un mondo che mi aveva iniziato ad affascinare da poco più di un anno... Ricordo la battuta del ragazzo dietro, il vecchietto del gruppo, "noi ci abbiamo messo un pò prima di inizare con le pazzie Leo, tu sei stata un fulmine!!!". Mi sentii onorata da quella frase, non era una pazzia per me, era andare incontro a qualcosa che mi aveva ripresa dal limbo nel quale mi ero rifugiata. Iniziai così a parlare, a quel guidatore, iniziai a raccontare qualcosa di me e lui qualcosa a sua volta. Lo vedevo come un ragazzetto troppo cresciuto ma con le idee chiarissime. Potevo aprirmi, e lui mi spiegava tutto ciò che per me era ancora ignoto in quel mondo, ma che diveniva ogni istante più familiare chiaro e nitido. Tutto quel linguaggio fatto di statuti, area operative e strane sigle iniziava a delinearsi chiaro. Ricordo quella cena, ricordo anche di aver incontrato uno sguardo e forse di non averlo dimenticato da allora. Ricordo in viaggio di ritorno con la musica rigorosamente bassa, i nostri due compagni che dormivano nei sedili posteriori. Il litorale tirrenico di notte è meraviglioso, e quell'autostrada fatta ancora di buche e interruzioni, sa rendergli merito; passando leggevo i cartelli che non mi erano molto familiari ma che lo sarebbero diventati da li a breve. E in quei paesini abbiamo poi, negli anni, fatto progetti, pianto, vissuto ricordi, ci siamo innamorati, e disillusi, abbiamo fatto finta di stare bene per una sera grazie ad un bicchiere di vino, siamo cresciuti... E quelle auto ci hanno accompagnato, ci hanno visto parlare di tutto, del mondo Leo, dei nostri progetti lavorativi, dei nostri amori, dei miei più complessi e dei tuoi da ragazzo, dei tuoi capelli che dopo un pò si impara ad interpretare a secondo della forma del riccio.

Quella sera la ME-PA scorreva lenta, ci fermavamo in un'area di servizio così che tu potessi prendere un caffè e io fumare una sigaretta, ci guardavamo e ci studiavamo, chissà se sapevamo che un giorno saremmo diventati inseparabili...
La strada ci ha unito, ed il Leo ha saldato per sempre le nostre vite amico mio, sono fiera di ogni tuo passo come tu lo sei del mio.
A te che sei una delle mie certezze auguro di essere grande come lo sei già stato... e da stanotte ancora di più.

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