venerdì 8 luglio 2011

Under the moonlight

“Forse perché della fatal quïete
Tu sei l'imago a me sì cara vieni
O sera! E quando ti corteggian liete

Le nubi estive e i zeffiri sereni […]”
(Alla Sera ; Ugo Foscolo)

Da diversi anni oramai sentiamo i notiziari parlare di “ondate di caldo africano” nel periodo estivo: il clima si sta statisticamente riscaldando, le famiglie si mettono in viaggio cercando un “riparo” sotto un ombrellone in riva al mare, per godersi quella dolce brezza marina che porta sollievo, pronti ad affrontare ore interminabili di file su tutte le autostrade.

Ma esiste un momento in cui ogni pensiero si dissolve, contemplando l’arrivo della sera ci lasciamo i problemi alle spalle, ci godiamo quel poco di fresco sollievo che anche la più torrida estate ci concede.

Il sollievo delle dolci serate estive non ammette distrazioni, questo va assaporato in condizioni a noi gradite se vogliamo goderne appieno: in riva al mare contemplando il tramonto, nel silenzio della propria intimità o al contrario in compagnia di persone care, dal balcone di una villetta di montagna o più semplicemente camminando in luoghi cari assaporandone ogni passo; per questo l’arrivo della sera resta un momento che interagisce in modo soggettivo sulle nostre sensazioni.

Per quanto mi riguarda, preferisco assaporare questo momento dall’abitacolo di una decappottabile, amplificando la brezza serale con una bella “pestata” sul pedale destro.

Non voglio fare molta strada, non ne ho la necessità e non ne sento la voglia, intendo solo lasciarmi la città alle spalle, inoltrarmi in una bella “salitella”, magari verso il Pinone, non troppo distante da casa ma abbastanza isolato dal caos cittadino.

Mentre il rombo del motore canta ed echeggia solitario, vedo la luce dei fari proiettarsi sul guard-rail, una freccia scintillante che si proietta all’orizzonte ed improvvisamente esplode, mostrando una verde collinetta in presenza di un tornante.

Adesso, voglio lasciarmi inebriare dal profumo dei pini, liberare la mente da ogni impegno, pensare che la giornata è passata e che nessuno mi attende ad una determinata ora, senza limiti di tempo.

Voglio accelerare per puro divertimento, e rilassarmi quando mi va.

Trovo uno spiazzo, mi accosto e guardo verso il cielo: ecco giungere la luce della luna, accompagnata dal canto delle cicale essa illumina l’asfalto, come un invito a ritornare in strada sotto la sua effimera protezione.

Non importa dove sei, in ogni luogo la sera estiva rigenera i sensi, la notte avvolta nel mistero rievoca spesso momenti passati, felici o amari, questa magica atmosfera può essere provata ovunque.

La sera è uno spaccato di libertà, come un’evasione dagli impegni di lavoro e dallo stress quotidiano che logora le menti, e mentre il tenebroso abbraccio dell’oscurità avvolge tutt’attorno, m’incammino verso un nuovo giorno, sperando sia un giorno migliore.

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