lunedì 18 luglio 2011

Cosa farò da grande?

quanti di noi si alzano al mattino e sono veramente contenti del lavoro che fanno? io non credo che siano molti, sarebbe bellissimo poter fare un lavoro di cui siamo appassionati... e io per passione sarei voluta essere una ballerina classica oppure un'archeologa.

Mi torna in mente il periodo alla fine delle scuole medie, quando si doveva decidere quale indirizzo di studi prendere e il mio grande sogno (oltre a quello, che sapevo impossibile, di fare l’astronauta perché ero innamorata degli uomini che andavano sulla luna) era quello di diventare un’archeologa.

Volevo fare il liceo classico e poi all’università studiare antropologia. NO! perché si deve dar retta ai consigli dei genitori, tu sei piccola per avere le idee chiare e la loro decisione di tutt'altro genere vince… bla bla bla e morale della favola mi tocca fare l’Istituto Tecnico Commerciale. Che delusione, io che adoro l’arte antica, la storia antica, già mi vedevo in mezzo a un deserto a pulire delicatamente una mummia, io che non ho voglia di parlare con le persone perché la maggior parte delle volte ci si fraintende mentre con i defunti non c’è questo problema… come diceva spesso mia madre: “bisogna aver paura dei vivi, non dei morti”.

Questa è stata davvero la prima grande delusione, non l'ho proprio digerita perché se ripenso a come sarebbe potuta andare la mia vita prendendo quella strada ho ancora una certa rabbia, ma indietro non si può tornare.

Sarà per questo che sono affascinata dai documentari di storia, ho scaffali pieni di libri sulle antiche civiltà e mi capita anche di fantasticarci su; e quante volte mi sono chiesta: "ma perché quel personaggio, proprio quello, è riuscito in quell’impresa e resterà per sempre nella storia? Perché proprio lui e non un altro? Fortuna? Intuito e bravura?” e perché poi invece un’infinità di persone conducono una vita semplice, mediocre, nascono e muoiono senza che nessuno se ne accorga?

Un mistero per me. Ora che ci penso, nel mio solito traffico di pensieri, è tanto tempo, troppo, che non leggo un libro. Ci ho provato, ma è come leggere un libro dalle pagine bianche, non riesco a memorizzare nulla, la concentrazione è svanita, lo so che niente sarà più come prima ma perché è così doloroso? in ogni azione quotidiana mi rendo conto che un dolore ti può spezzare il cuore e ti cambia la visione di tutto il resto. Apatica, pasticciona e disordinata, questo sono diventata e non mi importa niente di che ora è, che giorno è... è tutto così uguale e poco importante; a volte la sensazione è quella di attendere che succeda qualcosa, niente di che, ma qualcosa di inaspettato, di carino che strappi un sorriso e un momento rilassato. Ma a chi può interessare come mi sento io? a volte non interessa neanche a me stessa.

La cosa che mi fa più male di tutte è il dover evitare di pensare a lei perché ogni pensiero, ogni ricordo, sono talmente dolorosi che bruciano come lo spirito su una ferita aperta... e so per certo che questa ferita rimarrà aperta, invece io vorrei pensarci ogni minuto perché ho paura che prima o poi i ricordi possano sbiadirsi e questo sarebbe irrimediabile. Non ci sono state più cene tutti insieme, ormai ognuno va e viene solo per l'esigenza di mangiare, prima no, lei era il fulcro della famiglia, lei che ti accoglieva col suo sguardo indulgente e sempre dolce e io non ho saputo apprezzarla fino in fondo, quante volte le ho detto che era petulante solo perché si preoccupava per me? troppe! ed allora è giusto che io soffra pensando a lei e non riuscendo più a ricordare la sua voce, che sensazione terribile.

Perché ogni mio intervento finisce così? perché probabilmente questo è il mio lungo lungo lungo viaggio? Devo farcela, mi ripeto continuamente, smetti di piangere e vai avanti perché la vita è bella... anche se a volte è ingiusta.

1 commento:

  1. Forse la tua strada è proprio questa, arrivare a perdonarti per le "colpe" (che da quel che ho letto non hai) verso quella persona cara con cui non ti potrai più confrontare,sdebitare tantomeno rimediare ai danni passati. In fondo si scrive tutti per un motivo, principalmente per ascoltarci e guarire. Buon viaggio, ti auguro di giungere alla meta con agilità e spirito randagio, magari un po' piu' decisa! :)

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