domenica 18 settembre 2011

What if God was One of us?

Autostrada A11, altezza Prato Ovest, 150km/h.
Dopo aver fatto formazione, per l'ultima volta, mi dico che il tempo è passato e mi dico che ogni ferita è sanata. Tento di dirlo a me stesso e, forse, ce la faccio anche ad autoconvincermi che il sereno sembrerebbe tornato. Se sia così o meno, non lo so ma quantomeno mi serve per staccare per periodi anche prolungati la mente da pensieri che non dovrei fare. Stevie Ray Vaughan e Jeff Beck ci danno dentro con le chitarre come al loro solito, live stupendi che ti aiutano a non pensare per un attimo.
La mia macchina è la stessa, sorniona, e ci capiamo. Adesso siamo complici. Con 2 modifiche è perfetta, va da Dio. Con i cerchi da 18" andrà ancora meglio.
La corsa prosegue sul raccordo autostradale, sempre lo stesso, è una gara a scansare le buche.
C'è un autobus che passa in direzione contraria alla mia. E' uno dei pullman della mia vita.
Autolinee SENA, pullman Siena-Roma. Diversi tour là sopra, carichi di speranze, pure con l'anello al traino. Bel modello, ma ora i cavalli non interessano. Beccheggia con la gente che va verso Roma, a trovare fidanzate, persone che amano, ecc. Il sabato e la domenica, quel pullman lo definii tantissimo tempo fa "il pullman degli amori lontani",
Siena-Roma, l'audacia di non notare che sarebbe tutto finito. Pullman estremamente introspettivo, quando la notte si rientrava, così come, in tempi precedenti, facevo da Milano.
Le strade cambiano, i pensieri restano ma ora sono attutiti da una strategia che impone di guardare oltre, di guardare al nuovo e di ascoltare.
Ricordo bene cosa dissi: "Mai più soffrire". Ed è vero, diviene un imperativo categorico, non ripetere quel brutto periodo, quando le nottate erano insonni, la nausea era forte e la mattina ci si alzava modello zombie con nessuna voglia di fare.
La marcia prosegue: Joan Osborne canta "One of us". Immagina che Dio sia uno sconosciuto su quel pullman, che si guadagna lentamente la via di casa.
Cosa chiederei, di nuovo, come la Osborne canta?
Lo so cosa chiederei. La felicità. La risposta, tempo fa, sarebbe stata diversa. Avrei detto, incondizionatamente, che avrei voluto qualcuno di nuovo nella mia vita.
Adesso no, non incondizionatamente. Ho richieste ben precise. Ci vuole la felicità e la sicurezza.
Ecco che, chi crede, potrà capire che si chiede qualcosa per ottenerlo. A seconda dei periodi, a quello sconosciuto che poteva essere seduto sul quel pullman a lunga percorrenza accanto a me, ho fatto tante richieste. Forse, una la esaudirà. Con tutte le condizioni che ho richiesto che, adesso, diventano imprescindibili.
Il viaggio per oggi è finito. Sono stanco. Stanchissimo. Ma ho capito che qualcosa di nuovo si è mosso, che oggi come oggi la situazione è migliore.
E che può solo migliorare.

Nessun commento:

Posta un commento

site stats