Settembre è un mese
malinconico, di riflessioni e buoni propositi, il mese in cui un tempo
ricominciava la scuola ed ora è soltanto la fine dell’estate, la stagione in
cui ci si sente più vivi, più forti. E così vivo è il ricordo di quel mio primo
giorno, col grembiulino bianco, l’emozione per l’incognita di quella faccenda
così importante che era la scuola e… la confusione, il vociare di tanti bambini
mentre lei si allontana sorridendo e facendo ciao con la mano e io lì ad
attendere il momento più bello, quando suonava la campanella e la ritrovavo ad
aspettarmi ogni giorno, per tutti i giorni.
E un’estate, questa, in cui
oggettivamente è mancata la vacanza con le amiche in sardegna, dove riuscivo a
staccare la spina e ricaricarmi per tutto l’anno… un’estate, per essere
sincera, dove più di ogni altra cosa è mancata lei. La verità è che l’unico
amore vero, incondizionato, è quello dei genitori per i propri figli, loro non
ti tradiranno mai.
La sensazione brutta è
quella di trovarsi in un limbo, quando ci si sente nello stato di agitazione
del momento prima della tempesta; uno di quei momenti in cui la vita ci
confonde veramente e si soffre per colpa di qualcun altro, sia essa una persona
che non avremmo mai voluto lasciare ma che abbiamo dovuto accettare che se ne
andasse, sia per un amore che non ci fa star bene e, alla fine, si scopre che
non è amore. Sono d’accordo che l’amore non vince ogni battaglia, perché si
deve lottare in due per costruire con il rispetto, la sincerità e la complicità
delle solide fondamenta ma quando uno dei due si trova ad amare più dell’altro
alla fine si accusa il colpo e si va al tappeto e nessuno è li ad aiutarti a
rialzarti.
E’ la cosa più difficile
rialzarsi perché si è feriti e la paura paralizza e non permette di essere
lucidi e andare avanti. Questo è il problema: andare o non andare? La vita è un
lungo, tortuoso viaggio che ci mette alla prova.
Le sensazioni migliori le
provo viaggiando e con il tempo ho capito che è proprio vero che non conta la
meta ma il percorso che si fa, a scoprire la bellezza perfetta della natura che
si apprezza e ci arricchisce ogni volta di più; apprezzare la poesia dei luoghi
e quella dei gesti. Sono diventata metereopatica ma so essere anche molto
solare, ho solo bisogno della giusta compagnia perché alla fine la differenza è
che per vivere si deve stare con gli altri e scambiarsi quella linfa che ci
nutre mentre per sopravvivere basta la solitudine.
Avrei bisogno di sentirmi
di nuovo di poter gettare l’ancora in un porto sicuro.
Sarebbe bello svegliarsi
con una nuova sensazione, quella della speranza di un nuovo sorriso, di
qualcuno che ti sostenga e ti aiuti a star meglio perché non c’è tragedia così
grande che non permetta al sole di sorgere il giorno dopo e questo dovrebbe
bastare a pensare di vivere un giorno migliore …
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