martedì 27 settembre 2011

Viaggio a piedi sull'argine dei pensieri

Non esistono solo mezzi di trasporto motorizzati nel senso stretto del termine, ovvero vi parlerò di un mezzo di trasporto che ha un motore molto umano, biologico; "cuore", siamo soliti chiamarlo.

Proprio stasera, dopo diverso tempo, ho ripreso in mano scarpe, maglietta e calzoncini e sono uscito dal cancello in quell'ultima mezzora di luce del giorno che, forse più di ogni altro momento della giornata, ispira pensieri, storie, sogni; tre minuti abbondanti di corsetta leggera e sono sull'argine, di poco a valle della confluenza tra Bacchiglione e Brentelle; l'allenamento è ad un livello tra l'approssimativo e lo scarso, dovuto ai pochi giorni di trekking svedese e due uscite non massacranti in alta montagna e la più piacevole (per quanto breve) delle passeggiate degli ultimi tempi; tuttavia il motore girava, più di quanto mi sarei aspettato, nonostante le gambe e le ginocchia cercassero in qualche modo di iniziare a lamentarsi.

Tra un passo e l'altro inevitabilmente, visto il luogo ed il panorama, un cielo che andava dall'arancione al blu con buona parte delle tonalità intermedie, i pensieri hanno iniziato a viaggiare, pur senza allontanarsi troppo; uno in particolare ricorreva e mi chiedevo se fosse veramente quella che immaginavo la ragione di tutta questa benzina che continuava sorprendentemente a far girare, costante e produttivo, il motore.

Grazie ad un richiamo di Andrea mi sono poi tornate in mente, come già altre volte in questi ultimi giorni, le parole di There's a place for us, uno dei brani di Both Sides, l'album forse meno capito della discografia di Phil Collins, il suo disco più intimo ed introspettivo.
[...]
someone once said that if you truly, truly believe
you can make things happen
make things appear to be all that they seem
[...]
Un'ode all'ottimismo, un ottimismo a cui continuo a non voler credere, ma che qualche soddisfazione me la sta testardamente regalando; resta la paura di fare passi falsi, il timore di non interpretare correttamente i segnali che il motore manda alla centralina, la preoccupazione di vedere qualche spia accendersi e di dover tornare da un meccanico, sperando di trovarlo ...ma il problema non è questo ora!

Mi concentro di nuovo sul respiro e sui passi e molti pensieri se ne tornano da dove erano arrivati. Quello che resta è un motore rimesso a nuovo che ha ripreso a girare e a viaggiare, verso una meta ancora molto incerta ...ma intanto va.

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