giovedì 8 settembre 2011

In cerca di nuove destinazioni

Come si fa a correre quando ci si sente inchiodati per terra? Devo riuscire a trasformare le emozioni che sento in forza positiva, adrenalina; un po' ho imparato cantando, ma qui le emozioni sono diverse, e non riesco a trovare la volontà per tornare a trasformarle ed esprimerle, buttarle fuori, per esorcizzare il dolore psicologico che si portano dietro.
Forse questo è già un tentativo di guardare avanti; forse riprenderò in mano il mio vecchio progetto legato ad un numero perennemente incompleto, forse riprenderò a trovare uno sfogo cantando, forse troverò delle nuove strade verso nuove destinazioni; ma di certo non le troverò andando a casaccio ...o peggio ancora senza neppure partire, come sto facendo ora.
Per partire bisogna però convincersi per un attimo che tutto stia andando bene, chiudere gli occhi e non pensare al mondo che sto cercando di (cercare di (cercare di (cercare di (cercare di (...) ) ) ) ) abbandonare; ecco, il problema sta lì: uscire da quel circolo ricorsivo di odiata procrastinazione, chiudere tutte le parentesi, e proseguire oltre.
Guardare avanti, verso la fine della galleria, che ci sarà pure da qualche parte, come c'era ad Aurland quattro anni fa, anche se dopo ventiquattro kilometri, come c'è sopra Santa Croce del Lago dopo poco più di tre. Solo che qui non ci sono cartelli che indichino qual'è l'uscita più vicina e neppure quanto manchi alla fine ...mentre Elton John canta "...but this train don't stop there anymore".

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