martedì 11 dicembre 2012

Wild days


Autostrada A11, 150km/h. Reduce da esperienze particolari, strane. 
La data odierna affonda le radici nella più importante tra le mie Missioni Eroiche degli anni scorsi, quella che vide un bello svenimento e due occhi riempirsi di nuovo d'amore. Affonda le radici anche in continui rinvii e in  un tempo che non avrebbe dovuto mai arrivare.

Eroismo inutile? Mai! 
E così oggi dovrebbe essere stato un giorno felice, penso.
Invece no, diventa un'altra giornata stancante come le altre, in cui non ho nemmeno il tempo di respirare, di mangiare come si deve, di ridere.
Domani sarà peggio, ma la magra consolazione di partire venerdì per Pordenone campeggia in me. In effetti vivo aspettando venerdì, alle 10 in cui la mia navigatrice di fiducia si presenterà da me, e salirà sulla rossa Eroica Mito verso i 500km che ci separano da quelle estreme lande orientali.
Già perché nessuno lassù vuol vedermi, perché l'equilibrio si è ristabilito, ormai. Gli amici si evolvono, ritornano amici con vantaggi, si continua ad anelare a chi non ne vuol sapere.
Peccato non far soste come la prima volta in cui andai a Pordenone. Peccato non ricevere chiamate dolci, ora.
Ci pensavo domenica nel tratto Arezzo-Colle, quando i Cure rivoltavano la loro violenza contro le mie casse con Wrong Number, e io buttavo fuori la rabbia di non averti accanto ancora.
Peccato tutto, ma sopravvivo, esisto: non vivo, non sono felice. 

E allora prendo coraggio, smetto di aspettare segni. 
E scrivo: Buonanotte, A. Dove l'ultima lettera non è la mia firma, ma una cavolo di parola di 5 lettere che sento sin troppo nelle mie orecchie da chi non ha titolo per dirmela.
Ebbene sì. Si prosegue. Senza le 2 cose che adesso mancano. 
Una è lo Z4.
L'altra ha un nome ben preciso. 

Nessun commento:

Posta un commento

site stats