mercoledì 26 dicembre 2012

Come riprendere i comandi (post semi delirante con finale serio e comprensibile)


Ridatemi i comandi, per favore. Ridatemi i comandi. 
Non importa di cosa, ma ridatemi i comandi. 
Notte, discoteca. 100km da casa.
Le conversazioni più profonde sono piene di bugie. Luci. Pioggia battente. 
Sequela di negazione delle evoluzioni richieste. 
Gioello e Champagne millesimato, Buon Natale. Gira di là. Guarda che casino di gente. Il curvone di Monterchi lo tollero poco, in effetti. Sex on fire dei Kings of  Leon, bella davvero.  
Al ritmo di questa ci facevo qualcosa come 150 sulla statale quattroeventinove, ai tempi bui di Castelfiorentino. 
Sex? Non mi ricordo manco come si fa più. 
Risate cronicamente dolorose e  un Vodka Lemon che non sa di nulla, ma veramente di nulla. 
Come quella di Filippo Tommaso Marinetti, la mia macchina fa brum brum. Forse pure troppo, considerato che ai tempi d'oro qualcuno mi sentiva da due vie di distanza.
Profondissima, ma forse solo apparente, negazione del tutto, pure dell'abbadono subito.
Luci dolorose, l'inferno è qui.
Cattivo odore di freni surriscaldati sulla strada, per gli altri, di casa (cit.).
Oh, sì, è qui, ad Arezzo in questa discoteca.
Entro in progressione tardi, verso le 2:30, cosicché diventa quasi ora di andar via perché ci sono qualcosa come cento assonnati chilometri per arrivare a casa.
Baci. Abbracci. Stretta troppo forte per i miei gusti e per il mio nuovo, stupendo cappotto grigio.

Rientro, accanto all'amico vero, quello che da quasi 20 anni mi sopporta e mi tollera, con tutte le mie caratteristiche strane e particolari.
Mi incita a riprendere i comandi della mia vita. Ha perfettamente ragione: è sorprendente come lui riesca come pochi altri a centrare i problemi che ho, a darmi la soluzione, e soprattutto a farmela attuare.
Grazie, Federico. Se non ci fossi te non so dove sarei.
E allora si parte dall'idea di star tranquillo, di evitare i contatti superflui, del fidarsi che serve ad eliminare l'ansia.
Ha perfettamente ragione. Ora mi fiderò, 100%. Poche paranoie. Poca "droga da telefono" e poche manie di controllo. In fondo, se una persona vuol stare con te ci sta e scappa quando vuole. 
E soprattutto, ascolto. 
Ora si ascolta. Priorità assoluta.
Mi sono pure sentito dire: Non potrai mai riprendertela e soprattutto starci bene se non stai bene con te stesso. Perché te, una donna sai renderla felice. Tanto è intelligente e lo capisce.
E la frase più bella di tutte l'ho sentita ieri: dire "mi manchi" non è un'ammissione di debolezza, ma espressione dell'immenso coraggio di tornare sui propri passi.


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