domenica 30 dicembre 2012

La lunga attesa senza momentanee interruzioni (ah, ultimo post del 2012, auguri!)


Parti e torna vincitore, Boss.
Pare un tifo da stadio che proviene da tante regioni italiane.
Parte dalla Campania, centra in pieno la città Eterna, la Toscana, Modena (grazie Silvia per la pazienza), l'Emilia (quasi) intera: nella città dove a suo tempo we found love in the hopeless place ho pure un sostenitore, amico comune che scatena un tifo indiavolato. 
Da Padova, uguale, anche se è molto cauto.
In effetti queste principeazzurrate mi son sempre riuscite bene in passato. Ma qui è dura.
Da Poggibonsi i brothers iniziano a sospettare che la mia testa sia disabitata e che io abbia fatto un procedimento di convalida di sfratto ad un cervello che funziona a tratti.
Le parole Gentleman, Signore, Principe, si susseguono come ritornelli carini, ed esilaranti per me: nessuno conosce il vecchio lato oscuro che con un bel calcio nel sedere ho buttato fuori. 
Così era, in effetti.
Comunque sia, avevo la strana sensazione di trovare un terreno fertile, e una speranza da coltivare.
Perché sono un broccione che parte bene, combina casini, li reitera, rimette a posto le cose quando è troppo tardi, impara la lezione.
Ricordo che all'inizio dovetti insistere parecchio.
In ogni caso, sappiamo tutti l'esito. 
A tutti ho detto che va bene uguale, mal che vada si riparte da zero.
Ho tentato di dirlo pure a me stesso, ma non mi sono ascoltato, ed è un difetto grave che ho.
Non ascoltavo mai nessuno, avevo iniziato, ma mi sa che stavolta sono ricaduto nell'errore. 

Posso dire quello che mi pare, anche stamani mi sono alzato con un magone che faceva invidia a quelli andati. 
Mi domando perché, in fondo sono una persona che in certi campi è così forte, che ha obiettivi di una forza indicibile, faccia questo casino come faccio io.  
E' così. Si piange, poi ci si riveste del sorriso, si affronta la giornata (ho da fare pure oggi) mentre gli altri partono per chissà dove e la voglia di scrivere un messaggio mi pervade in modo terribile.
La testa disabitata frena ancora questo entusiasmo e questa voglia. 
La testa disabitata (ganza definizione, ragazzi) che mi trascina in giro per il nord Italia, ripensa al 2012.
E' andato da Dio, fino a un certo punto preciso di cui non ricordiamo volutamente quello che è avvenuto. 
Il 2013 sta arrivando: si azzera tutto, si fanno le chiusure. L'amore è sempre lì, la vita non è un film.
Tu non ci sei.
E allora buon 2013 a chi ama come me, non corrisposto. E a chi, come me, crede nella lunga attesa.
Senza speranza, saremmo solo sassi. 

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