giovedì 20 dicembre 2012

Trasformazioni: da piloti in autisti passisti


Un tempo nemmeno così lontano ero un pilota. Proprio di quelli veri, con tuta e casco, con la macchina con gli sponsor, con il navigatore e con tutto il carico di stronzate che l'adrenalina ti fa fare su fondi non tanto facili.
Poi venne il tempo buio successivo, che durò questi sani 3 anni, fatti di strepiti, urla, dolori, di vita rubata in nome della paura di perdere il sottoscritto: riemergere da quegli anni bui fu come riprendere a respirare dopo ua lunga apnea, lo ricordo come fosse ieri.
Ero annichilito da chi mi era accanto. Era vicina lei. Fin troppo a dire il vero, visto che la mia anima ferreamente traditrice nacque in quegli anni, sospinta dalla voglia di fuggire da quel recinto strettissimo posto da chi non capiva.
Però ero un inerte, di quelli veri. Inerte e fermo su posizioni che non andavano bene, tentando di svicolare da quella vita come un pilota che si districa tra le macchine girate al primo curvone di Spa. 
E allora ci si trasforma. Si impara, col tempo, a migliorarsi.
Ho imparato ad essere preciso passista autostradale, da pilota vero che ero. 
E il percorso che sto facendo, che sto portando in fondo, e sto vincendo questa battaglia. La vinco eccome.Contro me stesso.

Nel 2010/2011 sono diventato un lottatore, di quelli veri. Di quelli che a bordo dell'Eroica Mito, che corre e si riprende la sua vita in mano.
Sparita del tutto la tendenza al tradimento.
Più volte ho lottato per quello che contava. 
Sì, sono così ormai. Lotterò fino in fondo per dimostrare che il "tiro" è aggiustato, che non sarà mai e dico mai più come prima.
A fine 2012 divendo un uomo fiducioso. Un uomo che ha ora la consapevolezza che tutto si può perdonare, cambiare, rimettere a posto.
Ma dovrebbe davvero esserci modo per far vedere a chi mi ha amato, e, ne sono convinto, qualcosa conserva, che la figura cattiva, fonte di tensione che era così per mesi non c'è più.
Vedere che potremmo essere felici, di nuovo, così come quel giorno in cui i miei occhi ripresero a vedere a colori il mondo.
Sarebbe bello.
Non conta altro. Perché sono libero con te e non senza te.

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