venerdì 7 dicembre 2012

Colpo di teatro e risposte non ricevute.


La telefonata arrivò strana, mentre l'Eroica Mito percorreva la ghiacciatissima strada di casa nella giornata di ieri. Le solite gomme da pista sdrucciolano in maniera bestiale, riportandomi indietro ai bei tempi andati che alla fine non erano così tanto belli. 
Mi accingo ad effettuare la trasferta di Pordenone, ancora una volta.
La voce familiare, voce che sento quasi tutti i giorni, di chi sa in ogni modo sopportare le mie paturnie, i miei eccessivi moti di spirito, la mia eccessiva insicurezza che si manifesta quando non faccio qualcosa da solo, rimbalza nei 12 altoparlanti del Bose Sound System dell'Alfa rossa.
Ovviamente mi lamento: stavolta del fatto che devo andare a Pordenone da solo.
Ma d'improvviso, il colpo di teatro: "...Vengo io con te, ci tengo troppo a vederti sulla cattedra...".
Di colpo la prospettiva del viaggio diventa stranamente positiva, un percorso di 500km che prende forma con due persone che ridono, e la temporanea provvisoria felicità prende forma.
Immagino la sosta a Ferrara, il pranzo, il rimontare in macchina e rifarsi la piatta autostrada al ritmo della musica che ho nella chiavina di legno del Leo Club.
E' l'assuefazione alla realtà che mi porta a capire che transiteremo dalla mia piattissima Bologna-Padova, strada larga e piatta che, grazie alla compagnia si trasformerà in lunga e stretta, come voglio io. E terribilmente veloce.
Fine del colpo di teatro.


La telefonata si chiude: Home dei Goo Goo Dolls ricomincia a rimbombare a tradimento mentre cerco nella maniera più disperata di darmi un contegno e di rigenerare, muscolo per muscolo, quell'apparente sorriso che cerco di ripristinare all'ingresso dentro casa, per mantenere la veste di uomo forte e indistruttibile che tento disperatamente e terribilmente di avere.
 
Alle volte non abbiamo scelta. Dobbiamo farci aiutare. Quest'anno non ce l'avrei fatta ad andar lassù senza qualcuno accanto, una persona amica.
Alle volte ti trovi in stanze piene di gente, e diventi per un lungo, muto minuto, osservatore di tutte queste conversazioni e immagini un ripieno di bugie intrinseco, la scelta dell'apparenza.
E provi una sensazione di schifo.

E allora ogni tanto si lancia un messaggio, che contiene quello che uno realmente sente. E la risposta non arriva. E allora maturo la mia pia illusione che magari abbia fatto effetto.
Evito di pensare che qualcuno potrebbe svegliarsi accanto a un altro uomo, accanto ad altre persone. Eivito pure di pensare cose brutte. Non so perché, ma sorrido e la mia testa si alza al cielo, con la massima voglia di urlare "ci sono" a chi potrebbe sentirmi.
Ho voglia di rimettermi in gioco: e forse questo è il primo, claudicante passo verso la fine del percorso di Securing. 
Sì, la mia testa ancora vaga per le nebbiose zone che affronteremo.
Ma tu, amica mia di una vita, sei sempre lì a subirmi e a supportarmi come solo le persone speciali san fare.
Già, senza te non vado da nessuna parte.

Nessun commento:

Posta un commento

site stats