giovedì 6 dicembre 2012

The best of you


Freddo. Terribile. La macchina corre velocissima sul fondo gelato. Ho tardato a montare le gomme termiche, tanto sull'altra ci sono quattro coperture nuove e se nevica si prende quella macchina là, quella alimentata col poco nobile carburante chiamato nafta.
Eh vabbè ci adatteremo, non sono questi i problemi.
Il 14 si parte. Partenza mattutina per Pordenone, un anno e coda dopo.
Forse mi sparacchio una trasferta triestina, chissà.
Sarebbe un bel viaggione da fare in compagnia. Purtroppo però, la mia compagnia sarà una musica nuova, ovviamente.
Perché amo i viaggi lunghi in compagnia. Odio quelli da solo. Semplice, no?
E allora ci sarà la sequela di strade  che si alterneranno: Raccordo autostradale fino a Certosa (ora si chiama Impruneta ma io lo chiamo come prima), A1 fino a Bologna, tratto iniziale dell'A14 fino ad Arcoveggio, e poi la mia A13.
Terribilmente lenta e soporifera. Bologna Fiera, Bologna Interporto, Altedo, Ferrara Sud, Ferrara Nord, Occhiobello, Villamarzana Rovigo Sud (vade retro, Satana!!), Rovigo, Boara Rovigo Nord (perché dal 2007 le uscite Rovigo si sono moltiplicate da una a ben tre), Monselice, Terme Euganee, Padova Sud. L'ho scritta tutta a memoria: è indelebile in me. 
Maledetto emozionante passato.
Poi si prosegue, nella bretella che porta all'A4. A27 fino a Conegliano, dopo il passante col cruise a 150km/h perché la strada non scorre. 
A28: Pordenone. 
Ma il problema è: dove mi fermo stavolta a mangiare?
Sembra che scriva delle banalità, ma la cosa ha un significato ben preciso.
Ci sono tanti autogrill ma voglio con tutto me stesso uscire dall'autostrada. Uscire, rilassarmi. L'anno scorso fu diverso.
Davo il meglio di me.
Eh già, quel giorno mi hai tirato fuori il meglio, quando mi fermai nelle viuzze di Ferrara (Via Palmieri ribattezzata mesi dopo via dell'Eroismo per motivi spettacolari), e mangiai i tortellini più buoni del mondo.
Bene: una volta appurato che mangio da solo, stavolta, e che non c'è cosa più triste che mangiar da soli in effetti.
Anche se, in effetti, non voglio compagnia in questo lungo lungo viaggio, da un lato.

Mi viene da domandarmi se riuscirei adesso, a dare il meglio di me con qualcuno. La risposta è sì. Però è chiaro che quel qualcuno non vuole, non ne vuol sapere.
Il viaggio è un percorso.
Lungo e palloso, ma se il risultato merita ci mettiamo in viaggio.
Nessuna data, nessun momento giusto. Nessuna chiamata. Il telefono suona per il lavoro, per gli amici, per le spasimanti che cago poco o nulla.
Non suona mai perché mi cerca chi vorrei.
Ma citando Brian May: "...Life goes on, without you...".
 

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