giovedì 30 giugno 2011

Summer breeze



Stasera c’è un vento particolare, un vento bugiardo, ingannevole. E’ quell’alito pungente che ti si attacca sulla pelle umida per il caldo di una giornata estiva finita.
Inavvertitamente ti senti piena di salmastro, come se quel vento venisse direttamente dal mare e portasse con sé leggeri cristalli salini rubati ad un’onda un po’ sbadata che nella sua spensieratezza si lascia trafugare della sua intima fragranza.

E’ quel vento che ti scompiglia i capelli senza annodarli, con un rispetto quasi nobile, quasi da uomo.

Nella momentanea estasi di quella frescura passi lenta una mano sul corpo; percepisci la setosità della pelle: appena bagnata, appena fresca in superficie, per niente viscosa. Ed allora capisci che quella brezza non era che un vento comune, di colline toscane, profumate e maliziose, quasi come donne.

Passata la sensazione di camminata lungo il molo, ti asciughi e riprendi il viaggio verso la meta giornaliera, conscia dell’illusione delle sensazioni passate.
Non c’è niente che inganni l’essere vivente più dei ricordi riesumati da sensazioni passeggere.
Quando tutto sembra così vero, uguale, reale, come poter cedere alla prepotenza di un mondo esterno sempre troppo poco vero ai nostri occhi?
Niente è più reale di quel che ci sembra, tanto che spesso siamo proprio noi a render vero ciò che crediamo tale. In una danza dove realtà e percezione si fondono nella loro eterogenea ed ossimorica sostanza, forse è proprio creder vero ciò che appare a garantirci una via d’uscita da un mondo sempre più estraniante, annichilente, lontano…

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