lunedì 27 giugno 2011

Veloce, solitario e quasi sciolto …


27-06-2011 … giornata calda, troppo calda, oserei dire eccessivamente calda … un caldo “agghiacciante”, se avete la clemenza di passarmi un termine che ha del “Fantozziano”.

Cosa faccio? Torno a casa, do un’occhiata al web, strimpello la mia Ibanez: irrimediabilmente scordata da mia nonna che intenta nelle sue “meticolose” pulizie, fatte con la stessa delicatezza dell’ FBI che perquisisce i luoghi del crimine nei telefilm americani anni ’70 (ovvero rivoltando tutto), l’avrà sicuramente fatta cadere.

L’accordatore non funziona, pile finite (scorte comprese), guardo fuori, ed immerso in questo triste silenzio mi chiedo come porre fine a questa paranoia, gocciolante di sudore come un papero allo spiedo. Una bella doccia! Ecco quello che serve, la seconda della giornata … beata acqua corrente, fredda come una cascata al polo nord: - ma al polo nord non esistono cascate! - vi chiederete, ebbene non me ne frega niente, la mia immaginazione a volte supera l’assurdo.

Tornando alla realtà, mi ricordo di avere una decappottabile in garage, quindi, per quale motivo usare l’asciugacapelli?

Scendo le scale, “scappotto”, accendo il motore … “e chi sé visto sé visto”! Si parte!

Ora che mi ci fate pensare, una cosa non l’avevo proprio considerata: che con l’arrivo dell’estate e l’inevitabile giungere delle alte temperature, arrivano anche quegli stramaledetti moscerini, gli stessi che si radunano svolazzando sopra le zone umide oppure intorno ad i lampioni o alle fonti luminose in genere.

Gli stessi insetti malefici che hanno quell’odiosa abitudine di suicidarsi, spiaccicandosi sulla carrozzeria e sul parabrezza delle NS auto, appena lucidate ad arte.

A questo si sommano una lunga serie d’inconvenienti cittadini “anticabriolet”, tipo il semaforo rosso che ti toglie la ventilazione, lasciandoti cuocere al sole come un galletto sul suo bel mattone, oppure l’immancabile betoniera, che ci delizia l’olfatto con le sue dolci fragranze quando carica, e con il suo bel nuvolone nero tipico della naftaccia prodotta dal propulsore “scollettorato”, quando riparte.

Come ti invidio Andrea, che bellezza le valli senesi: tante curve, pochi velox, ampi spazi ed aria pura.

La prossima volta, tempo permettendo, voglio lasciarmi la città alle spalle, ho voglia di salite e silenzio, eccezion fatta per il TURBO scoppiettante! GAS!

Nessun commento:

Posta un commento

site stats