venerdì 17 giugno 2011

I mezzi - Alfa Mito Turbo e non solo.....



"Velocissimo ma inconcludente su Alfa Mito Turbo", reciterebbe un eventuale annuncio dello schieramento di partenza. Dopo me stesso descrivo il mezzo su cui mi muovo. Ma non descriverò solo lei. Il suo arrivo nella mia vita fu inaspettato e, inizialmente, piacevole. Andò così: era una serata piena di pioggia, di ritorno da un evento Leo a Montecatini, era il 16 ottobre. La mia compagna di viaggio era, ancora, la rimpiantissima Lancia Ypsilon. Uragano, pioggia, 70/80km/h in autostrada, visibilità quasi zero. Un'ora e venti a lottare contro questo tempo, contro i 15 cm di acqua in terra, ma gli pneumatici Vredenstein erano sempre perfetti, quasi nuovi. Dopo 100km, alle 4 passate, quando già assaporavo l'idea di addormentarmi, a Colle, tocco la leva del cambio sequenziale in posizione scalata. "Marcia non disponibile" è il messaggio che appare. Ancora. Tocco sulla leva del cambio. "Marcia non disponibile", mi ripete la Lancia, con quel modo di fare da ragazza snobbina che te lo dice dolcemente, quando chiedi troppo. "Avaria Cambio". Fermo. Per la prima volta nella vita. Pure tu mi hai tradito, Lancia. Dopo 2 settimane dal tracollo sentimentale, pure tu mi hai abbandonato.
La macchina per me è donna. O almeno le mie.
Fu così che al drammatico pronostico di pagare € 2800,00 per rifare un intero cambio sequenziale dovetti arrabattarmi per comprare la macchina nuova. E Mito fu.
Turbo Twinscroll 155cv (in origine, ora qualcuno in più), 2 overboost, 3 mappature, impianto frenante maggiorato, sospensioni elettroniche, 0-100 7,5s, 230 e passa km/h. Sulla carta, una vera bomba, quasi imbattibile su strada. Iperaccessoriata....e il colore, rosso Giulietta, naturalmente.
Sulla carta, appunto, macchina vincente su tutti i fronti. Affidabile, velocissima. Ma molto spesso la teoria si discosta dalla pratica.
Lei è paragonabilissima a una donna di cui sei follemente innamorato, che ti vuole e non ti vuole. Nervosa, rabbiosa, volubile, cattiva a tratti. Ti dà confidenza, tanta confidenza, per poi tradirti quando meno te lo aspetti e devi essere bravissimo per incassare il colpo e rimetterla dritta.
Come è successo più volte. Ha una tendenza brutale al sottosterzo nelle curve veloci, visbilità zero in manovra. Donna affascinante, la Mito. Di quelle donne affascinanti che ti fanno sognare all'inizio. Di quelle donne affascinanti che ti fanno lottare come un disperato per tenerle con te, da quanto ti senti in bilico.
E come tutte le storie travagliate in cui uno lotta e basta e l'altro si diverte, alla lunga vengono a noia e si giunge alla fine dell'amore. Colpa dei suoi difetti, della sua scomodità marchiana, della sua totale volubilità nella guida. Non sono riuscito a stabilirci un rapporto particolare. Troppo perfetta, ipertecnologica ma scarsamente efficace su strada.
Ha ragione la nostra protagonista n.2. La Lancia Ypsilon era invece, con le sue forme sinuose, elegantissima. La mia, rispetto alla sua, forse, iperaccessoriata. Luminosa. Con quel rumore confortante di crociera, che non ti lascia solo quando ti senti tale, contrapposto al silenzio che la Mito ha sino a 150km/h col suo incedere da Cruise Control.
Lei era fantastica. Comoda, veloce, perché no. Guidabile. Se c'era qualcosa, se stava per perdere aderenza, ti avvertiva per tempo. Se esageravi, ugualmente. Ammiraglia, ecco il giusto termine. Piccola passista. Venezia, Roma, Trasimeno ma soprattutto Grosseto. Grande feeling tra noi.
La rottura del cambio era dovuta solo a un tubicino. 20€, invece di 2800 come pronosticato.
Eravamo noi. Come una coppia di lungo corso: la macchina adatta a compensare le doti di un pilota velocissimo ma inconcludente.
La paragono a una donna piccola, con le forme giuste, che ti ama e ti è fedele, che ti avverte dolcemente quando sbagli, che ti culla e ti guarda negli occhi e ti porta passo passo nel cammino della vita, ti fa svanire i problemi con uno sguardo. Questa era lei. Che mi ha accompagnato per 150.000, concreti, vissuti, goduti dal primo all'ultimo, chilometri.
L'attuale è la donna sbagliata. Fomenta tutte le mie caratteristiche negative e le usa contro di me. Perché non sempre quello che teoricamente è migliore, si rivela in pratica il massimo.
Un amore finito per un equivoco. Pare un copione visto e rivisto nella mia vita.
La Mito non aiuta i pensieri. Allora vivo nel ricordo della Lancia. Quando c'era l'amore, quello vero. Quando c'era la vita, quella che non ti dà delusioni.

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