“Come ti
senti?”
“Come mi sento? Come qualcuno non ancora in grado di essere”
Con queste enigmatiche ed insensate parole definirei al momento la mia esistenza.
E’ come se le piccole e banali conquiste quotidiane, per quanto affabili, non
riescano a soddisfare la mia voglia costante di ricerca ed ancora una volta,
come da tanti anni, sento quel bisogno di partire.
“Prendi e parti”, viene da dire.
E’ che decidere di partire è un po’ come ammettere di essere uno
zero prossimo ad essere arrotondato ad 1. Uno zero, ancora nulla, in attesa
della sua evoluzione.
Un 1 non parte se non per necessità, perché qualcosa è
diventato, solo gli zeri vanno alla ricerca del loro completarsi, perché forse
lo zero non si accontenta di fermarsi ad uno, forse mira ad arrivare ad 8,
stendersi ed ingannare la vita fingendo di essere l’infinito, in una scala
numerica creata per misurare, con la concezione che non ci sia un limite al
divenire. Così si sentono gli zeri, punto di arrivo e di partenza di una serie
positiva e negativa di essenze sugli assi di una vita incerta ed ancora da
definire.
Per uno zero la misura non esiste, niente è dato, niente è status
quo, ogni cosa è una strada da percorrere, con l’incertezza di ritrovarsi in un
cerchio che conduce al punto di partenza, ma con la speranza di poter finire in
una spirale di crescita…
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