domenica 25 novembre 2012

We don't need another hero


Raccordo Bettolle-Perugia, 110km/h. L'Eroica Mito pare euforica, quando punta un'altra regione col suo fare imperturbabile, tra le mani esperte del sottoscritto.
"...Vi porto a un ganzissimo concerto Jazz in un posto con un panorama stupendo, ok?..." avevo tuonato mezzora prima con il solito ripristinato fare da deficiente ironico, capitano del popolo sbiadito, una volta parcheggiato il malefico invendibile aggeggio rosso davanti al Giudice di Pace di Siena, propaggine notturna della mattinata. 
E via, Pregiatissimi Colleghi, si parte per la zingarata interregionale. Si parte, a lenire a colpi di stronzate le ferite che la vita ci impone. Da 31 anni in su, siamo noi. Per una volta sono il più giovane. Tutti di quella brutta categoria professionale a cui appartengo. 
A tratti, però, le cose non vanno come vogliamo. Non sempre si arriva in modo chiaro, preciso e concordante alla meta, mi viene da pensare mentre metto la sesta marcia lungo il tratto "atipico" della SS223.
Nel giro di 4km si alza fittissima la Signora Nebbia, che ci fa rallentare.
E in effetti il concerto è stato ganzo, la sintonia perfetta, protagonista una piacevole ruota infinita di battute.
Persona piacevoli, questo è indubbio.
C'hanno pure infilato una cover Jazz di una canzone degli Wishbone Ash, e in quel momento il me stesso amante della musica si è riempito di gioia, con la presunzione di essere l'unico che la cantava con enfasi. 
Ma qualcosa non va, ancora. Qualcosa è ancora  lì che preme e non so che valore dare a tutto questo strano vortice che si manifesta quando sono solo.
A tratti attendo un segno, a tratti no.
Volubile. Il panorama stupendo viene rimandato, la nebbia si infittisce. "Ma tu sei un pilota", mi ribadiscono.
Già. Un pilota.
L'interregionale zingarata non fallisce, anzi, sulla carta è un successone: stupenda serata, per carità. 4 cuori che urlano e un motore sin troppo zitto vanno verso casa.
La nebbia è la protagonista, ancora più fitta di prima, tale da impedirci di vedere il lago, e con una di noi che ruzzola in terra per l'umidità.
Malvestito, dicevano un tempo a nordest. Elegantissimo, Andrea, dicono ora le persone targate Siena. Chi ha ragione? Naturalmente la parte gradassa e brocciona del sottoscritto direbbe "Io".
La parte giusta, buona e seria dice: "non so, ma io sono me stesso, mi spiace, posso affinare i difetti, pormi domande e aggiustare quel che non va".

Dichiaro a tutti facendo uso ampio del mendacio che non ho ansia, non più, perché, "...se si transita indenni per il venerdì sera, il sabato va liscio..." (cit.).
Sarà vero? Non del tutto. Ma fa piacere pensare che sia come dicevamo noi all'andata, che gli amici risolvono tutto e il tempo crea una traiettoria parabolica dei ritorni delle persone.
Sarà, ma l'unica traiettoria che concepisco oggi è quella stradale, con tanto di punti di corda, che spiego agli amici e Colleghi, impressionati dalla precisione in quello scenario così avverso a qualunque mezzo meccanico.
Nel lunghissimo viaggio di ritorno, in cui non si arriva mai,  Tina Turner canta We don't need another hero.
Gli altri scendono, a Siena.
Saluti. Baci. Arrivederci. Queste cose vanno fatte più spesso, tanto abbiamo il mega pilotone professionista che ci scarica a destinazione. Il Boss. Di nuovo. 
Grazie a tutti per gli elogi, ma non è merito mio. Non voglio più essere il falso Boss, quel ricettacolo di apparenza del tutto inesistente. Voglio esser sostanza. Grazie a tutti, il premio Oscar datelo a qualcun altro.
Ultima tappa, Siena-Colle, con le connesse riflessioni sugli eroi.
Ho manifestato eroismo. Più e più volte sono andato a riprendermi quello che era mio. O forse non lo era più. Eroismo inutile e sprecato, forse? No, dico no. L'eroismo non è mai sprecato.
Stavolta non ho coraggio. Stavolta non è il caso di attraversare gli Appennini: è troppo tardi per un verso, e troppo presto per un altro.
Oltre alle voglie di zingarate, in realtà inizio a nutrire una speranza di normalità, di una conversazione normale e ironica, come avevo con chi ho voglia di riprendermi e allo stesso tempo di lasciare andare.
Ma non devo essere io stavolta.
No, we don't need another hero. Almeno non ora. 

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