mercoledì 21 novembre 2012

Difetti


Strada Comunale delle Lellere, 100km/h.
Il buio tutto intorno sembra far veramente pendant con l'umore, con la canzone che questa maledetta radio passa, ovvero Distratto di quella cantante che porta un nome così a me familiare, con il sound fortissimo di questo quattro cilindri che nulla ha da invidiare a un sei come potenza.
Ma non importa niente. Non ci sei tu, adesso. E allora cosa conta? Nulla, mi pare del tutto ovvio.
Adesso manca il nostro ridere, come avveniva a Livorno, quando fui riportato in macchina per 100km, su questa maledetta macchina che non riesco a vendere. 
Tutto è sbiadito.
Ma che cosa hai combinato, Andrea? Cosa hai combinato?
Insicuro, terribilmente insicuro.
Terribilmente idiota, come sempre, nell'arrivare tardi alle cose.
E tu manchi, oh se manchi, mentre tu ti senti rinata, e io mi sento morire.
Il rosso del cofano contrasta col nero che ho dentro, e col costante pensiero che i miei difetti possano aver scacciato i sentimenti da te, mia principessa.
E allora esorcizziamoli: non cancelliamoli ma parliamone.
Difetto principlale: insicurezza. Da tutto ciò deriva una drammatica propensione all'autodifesa contro chi non lo merita.
Forse perché nella mia insicurezza rifletto qualcosa che ho paura di fare agli altri. Mi spiego meglio: divento eccessivametne ringhioso e sfiduciato. 
E il non ascoltare? Ecco, altro grave difettissimo. A tutto si rimedia. E deriva dall'inquietudine costante che ho dentro.

Dal cassetto dei ricordi esce una frase ben precisa, scritta in un posto ben preciso. 
"Credo nei miracoli", recitava, e credo reciti ancora, una scritta a dire il vero anche un po' inquietante a caratteri cubitali nel corridoio del museo MART di Rovereto. 
Eh, sì, credo nei miracoli. Grande difetto, che mi porta a non credere, nonostante i fatti dicano tutt'altro, il fatto che nel mondo l'eterna lotta tra stronzi e principi azzurri viene vinta in modo assoluto dalla prima categoria.
Ma i pregi, perché quelli non li vede nessuno?
Una persona che ormai fa parte del mio passato maremmano non così lontano disse, quando tutto era finito, le acque si erano calmate: "...I tuoi pregi si mangiano i tuoi difetti...". Stavolta mi sa che invece non è andata così.
Ci credo che un giorno ci ritroveremo. Tutto è possibile a questo mondo, ma non è probabile.
Forse farò anche di tutto, ma non ora. 
Non sono l'Andrea che voglio e che vuoi. Non lo voglio nemmeno io, a dire il vero. Forse non crederai a queste parole (nemmeno le leggerai), o magari non ti interessano.
A meno di un miracolo "...Nulla è cambiato in nulla, ancora una volta..." (sempre ripresa dal MART, ma soprattutto dal cassetto dei ricordi, quelli belli, anzi irripetibili, quello che ti ostini ad ignorare).
Come disse Gandhi (scomodiamo un grande immenso personaggio non a caso) "...Se urli tutti ti sentono. Se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino, ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta...".
Non ci resta che il silenzio, adesso.  


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