martedì 20 novembre 2012

Ci sono sere (reprise n...ho perso il conto)


Ci sono sere in cui devi fare mille cose, ma ti attardi guardando le serie televisive,  e non vuoi andare a letto nonostante davanti a te si prospetti una giornata successiva di color marrone e cattivo odore.
Ci sono sere in cui Stevie Ray Vaughan, Jeff Beck, Phil Collins, i Porcupine Tree ti fanno sentire oggettivamente superiore nella cultura musicale rispetto a coloro che ascoltano Gigi d'Alessio e la musica tunzettara.
Ci sono sere in cui (qui i cultori musicali capiranno) "...The first cut is the deepest..." (cit. Cat Stevens) e altre in cui "...The first cut won't hurt at all/The second only makes you wonder/The third will have you on your knees..." (cit. Propaganda), e tu aderisci all'ultima scuola, perché tanti tagli subiti non hanno fatto male, ma questo, oh se brucia.
Ci sono sere in cui urli a te stesso di aver svoltato a quel bivio, ma lo sai pure te di aver sparato una cazzata colosale a cui nessuno crede, in primis te.
Ci sono sere in cui dici "sto bene, andate tranquilli" e sei quasi credibile.
Ci sono sere in cui ti trovi in un locale e ti senti rivolgere la parola con un "Ehi, occhi tristi", e allora ti giri e "Dici a me?" "Sì proprio te" e inizia un discorso in apnea, in cui parlando pensi a studiare soluzioni tampone per non mostrare questi maledetti occhi che chissà cosa hanno.
Ci sono sere in cui le spasimanti, acquietatesi per un anno, si risvegliano di colpo e il telefono viene invaso da un alluvione di chat di whatsapp del tutto sgradite, a parte alcune di amiche vere (Dile, mi riferisco a te).  
Ci sono sere in cui vorresti un eremo, ma col caminetto e la bistecca e tanti amici dentro. 
Ci sono sere in cui hai tante storie da raccontare, emozionanti, ma "...meglio evitare i finali perché non c'è lieto fine in nessuna...".
Ci sono sere in cui sei per strada a "duecentoquarantaperchénonscorreuncavolo" e altre in cui "centodiecitantoillimteènovantaenonvoglioschiantarmi", ma la strada è quella, terribilmente buia, non sai scegliere le modalità che ti contraddistingue 
Ci sono sere in cui progetti fantomatiche missioni eroiche prontamente abbozzate perché "Nihil difficile volenti" e la controparte non vuole, e allora ti domandi che ci vai a fare.
Ci sono sere in cui tra lo Z4 e il monopattino (cogliete la sottigliezza del paragone automobilistico) ti trovi ad esaltare i pregi dell'ecologia del mezzo con le due ruotine. 
Ci sono sere in cui esci con donne sulla carta superiori al tuo passato e nemmeno le sfiori con un dito.
Ci sono sere in cui alla domanda "...Se fossi una macchina quale saresti?...", risponderesti in modo netto che sei una Lamborghini Miura, terribilmente affascinante, non bella, potentissima, emozionantissima ma soprattutto inguidabile in modo agghiacciante, tale da infilare in un fosso pure piloti titolati.
Ci sono sere in cui dici a te stesso "...La prossima fidanzata la voglio così...", ma poi guardi un po' nello specchietto retrovisore della vita e individui un soggetto ben preciso e dici "...porca miseria, ce l'avevo..."
Ci sono sere in cui non ti dai pace per aver buttato tutto via.
Ci sono sere in cui vai a letto e vorresti risvegliarti qualche mese prima, per frenare prima il tuo passeggero oscuro in nome dell'amore che provavi e, provi ancora.
Ci sono sere in cui sei disilluso perché sai che ti sveglierai il giorno dopo e non tre mesi indietro, quando tutto si poteva rimediare.


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