sabato 10 novembre 2012

Vele ammainate in mezzo al mare dopo il tramonto


Guardo il sole tramontare dietro l'S506 Enrico Toti dalla finestra dell'ufficio; il cielo è quello di una bella giornata autunnale, con i colori che si accendono e accompagnano la nostra luminosa e giovane stella a scomparire dietro l'orizzonte. Resta il buio.

Esco e mi dirigo verso la fermata dell'autobus; il telefono in tasca, silenzioso; le cuffie nelle orecchie; non cerco compagnia, non ne ho la forza, non riesco a trovare un equilibrio nelle comunicazioni e nei dialoghi; non riesco a capire dove portino e perché continuino a sconvolgere in questo modo la mia vita; faccio ancora fatica a trovare una stabilità emotiva, subappaltando all'esterno di me stesso la mia felicità.

Il moderno novantaquattro riparte con la sua solita fretta; perché quando hai una tabella di marcia stabilita con un obbiettivo ed un percorso ben precisi non hai motivo di rallentare e di prendertela comoda; segui la tua strada guardando dritto avanti ed evitando gli ostacoli. Ma è un ibrido, il novantaquattro; doppia alimentazione, diesel ed elettrico. Qui invece la fonte di energia è sempre e solo una, ed il serbatoio è sempre più in riserva. E manca una destinazione; manca un percorso; manca una direzione.

Ammaino le vele, non c'è più un vento da seguire, non più un'isola da raggiungere; è ora di tornare al porto di origine, mettere i piedi sulla terraferma, ripristinare un equilibrio messo sempre più in pericolo dal continuo sballottamento causato dalle onde; è ora di stendersi a letto e mettere l'ultimo album dei Goo Goo Dolls in sottofondo e non pensare a niente per un'ora; è ora di trovare i problemi ed eliminarli, in qualche modo, di pensare di nuovo un po' a me stesso.




1 commento:

  1. France', ascolta me, anche se il mio non è un buon pulpito dal quale predicare: lascia perdere i troppi pensieri, butta via queste parolacce che scrivi: "percorso", "direzione", "obiettivo"...Abbandonati un po' alla corrente, altrimenti starai sempre a pensare e a rimuginare...
    Il cervello è l'organo più inutile che abbiamo, e me ne rendo conto ogni notte quando fatico ad addormentarmi.
    Ciao, a presto.

    RispondiElimina

site stats