lunedì 26 novembre 2012

Love is (or would be) the answer


SS223, 110km/h. La nebbia si è diradata, nel viaggio di ritorno del post precedente. La strada è del tutto conosciuta. Ha perduto la sua del tutto ovvia componente emozionale, se si pensa che comunque ve ne era una motivazione. E' tutto giusto. Ma qui manco era amore in effetti. Era una fiammata, alimentata dall'orgoglio di prendere le curve velocissimamente e di tenere attaccata col Bostik una storia che non andava.
Vabbè, qui comunque siamo di ritorno dal Tribunale, quasi due anni dopo quei fatti e niente è più rilevante.
Ma la mia macchina che conosce a menadito la duecentoventitreesima Statale d'Italia suona forte I Believe dei Blessid Union of Souls.
Non sembra, ma correva l'anno 1995 e i Blessid Union of Souls erano una promessa della musica romantica, vinsero pure il Festivalbar.
Una melodia fatta di piano e violini, una canzone fatta d'amore e di razzismo.
Il ritornello ripete a macchinetta:
I believe that love is the answer
I believe that love will find the way
Quanto mai vero.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime, non so se di gioia o di dolore, nel sapere che questi due ragazzi si sono lasciati e che lui la ama ancora, così tanto da scrivere alla sua Lisa nella coperta posteriore di ogni CD dell'album Home:
"...Lisa, give me a call sometime just to say hello, my number is still the same...".
Naturalmente, il cantante racconta che lei non lo chiamò. Si sposò con un altro e magari visse pure felice, di un'esistenza piatta senza canzoni a lei dedicate.
E' così che la vita va avanti: le grandi prove magari finiscono, non vanno a buon fine.

A una settimana esatta dal nostro presunto anniversario posso anche dirlo, in effetti. L'amore dà tutto e toglie tutto. 
Mi diede ogni speranza tempo fa. Me l'ha tolta ora. E' un ciclo pressoché fisso e banale.
Banale quanto doloroso, ma alle volte certi equilibri per gli altri ritornano, si ricostruiscono cose vecchie ridipinte, si rimettono in sesto rapporti scuciti.
Ma io credo. Ci credo tanto.
Credo che tutto questo vortice che mi porta giù, e fuori dal quale cerco con ogni mezzo di uscire, finirà. La calma tornerà, il sereno tornerà.
Peccato, però. Quanta strada avremmo dovuto fare, quante cose piccole e grandi avremmo avuto da costruire, quante gioie da condividere si sarebbero profilate in questa vita. E' un vero peccato. Sì, sono ripetitivo. E' un peccato.
A tratti le lacrime rimangono in gola. Non ho sbagliato qualcosa nell'anatomia umana. Lacrime e parole rimangono in gola. Si fermano e non vogliono andarsene, trattenendo con sé il carico di malinconia di cui sono impregnate, che altrimenti in pochi minuti andrebbe fuori.
Ma l'amore ha sempre la risposta. Ci mette a dura prova, forse per migliorarci. Ma a tratti si è stanchi. Io sono stanco, adesso. E pure malato.
Riesco tuttavia a credere ancora in quella cosa che si chiama "amore". 
Badate bene, l'Andrea eroe indistruttibile degli Appennini e pilota di zingarate interregionali non è quello che appare. E' quello che c'è dietro, che nessuno vede e che forse ho nascosto ai più, che conoscono solo Federico, Giacomo, Francesco, Diletta, Daria, forse Gaetano, e che conosceva meglio di chiunque altro colei che ormai quasi un anno fa fece ripartire questo cuore di pietra, che deve essere scoperto.
Il resto è costituito solo da miserrime pantomime dovute alle condizioni di autodifesa, all'esser moscetti, al parlare con altri di sesso quando non hai più nemmeno la minima voglia di scoprire come è fatto, al parlare di macchine quando sai che vorresti aprire bocca e dire un nome.
Sì. L'amore è la risposta.
Ma in questo caso è più utile usare il condizionale: lo sarebbe.
But I believe that love is the answer
I believe that love will find the way
.
Da inguaribile romantico ci credo ancora. Ancora una volta. E non dispero.

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