lunedì 10 ottobre 2011

Cammini paralleli

Altro weekend a tappe; altro weekend a corrente alternata (questa volta con pochi picchi in basso); altro weekend tra amici vecchi e nuovi, Leo e non (anche se ultimamente sempre più Leo), a cui tengo sempre di più e da cui faccio sempre più fatica a staccarmi; altro weekend di imprese di goliardia leonistica epiche, da tramandare ai posteri; altro weekend di gioventù, ormai al limite, che non voglio ancora abbandonare.


Di nuovo mi ha accompagnato la confusione euforica di queste ultime settimane, fomentata da presenze e messaggi di cui, come mia odiata usanza, ho, per quanto possibile, mascherato la gioia e gli eventuali turbamenti che mi hanno provocato. Tante comunque le emozioni, pur con qualche delusione dovuta alla mia solita incapacità organizzativa (quando si tratta della mia stessa vita); tante le amicizie, molta anche la nostalgia di un'esperienza che, per quanto pesante e complessa, mi ha sicuramente fatto crescere.

Weekend da pilota, questa volta; pilota prima, poi autista; un autista che cerca di nascondere, forse a malo modo, la gioia di avere quei passeggeri a bordo, dietro un muro di discorsi seri e contestuali, senza riuscire ad affrontare veramente discorsi che precluderebbero domande a cui evidentemente ha paura di avere una risposta.

C'era però in ogni caso la felicità di vedere un gruppo di amici che lavorano insieme, che lo fanno seriamente ma divertendosi; anche se ora so di far parte solo marginalmente del gruppo, come uno "zio" (o il simpatico rompiscatole di turno, secondo la mia interpretazione), ho scoperto con piacere che questo non ha cambiato le emozioni e l'altruistica soddisfazione che provo nel vederli operare e raggiungere i risultati che si pongono. Come se fossero un pochino figli miei e delle difficoltà dello scorso anno sociale. E sento di doverli ringraziare per questa gioia che mi stanno restituendo ora.

E nuovamente è difficile tornare a casa, alla vita di tutti i giorni dopo l'ennesimo appassionante weekend di vita e di amicizia; riprendere la ricerca di un futuro incerto, seppur con qualche bagliore di speranza da approfondire, tra coincidenze che iniziano ad accumularsi da una parte, domande ancora senza risposte da un'altra e nuove, sorprendenti, affinità altrove.

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