domenica 7 agosto 2011

Takeoff

Quella mattina di giugno, mi balenò l'idea di concretizzare quella balzana idea che mi bussava da anni nelle pareti del cranio. Ero sempre stato appassionato di aerei, mi sono sempre interessato all'aviazione di linea e non della General Aviation. Primi di luglio e il noleggio, costosissimo, fissato da un aeroporto famoso per la general aviation.
Il Piper Seminole è lì, perché quando vuoi fare le cose le fai in grande, secondo me. Il viaggio d'andata verso l'aeroclub è stato piuttosto strano. Non ho scelto uno di quelli vicini a casa come Ampugnano, Firenze, Pisa, Tassignano, Grosseto e altri, ma sono andato in Emilia. Un bell'aeroporto, fiorente general aviation hub. Il Piper è lì, splendente, nonostante i 23 anni di vita. Un po' troppo elettrizzato dall'idea di volare avevo fatto i tornanti appenninici un po' troppo allegramente, pervaso dall'euforia che avrei, adesso, volato su un aereo tutto mio, un aereo noleggiato da me. Mi sarei seduto al posto del secondo pilota, pagando naturalmente tutto io ma non me ne importava niente, in quel momento. La pilota, 33 anni, giovane, decisa, vestita in modo sobrio e sportivo, mi attacca discorso, parliamo di aerei, di quanto è bello il Seminole che ci aspetta. Ed in effetti lo è. Due Lycoming turbocompressi da 180cv l'uno, ben 12 cilindri che rombano fino a 360km/h in volo, e la libertà che ti imprime lui con la sua bella linea, con la fascetta azzurra che corre lungo la fiancata, il suo muso che fa tanto anni 80, le sue eliche, il suo sguardo sornione che sa tanto di avventura. Ci guardiamo, parliamo, e siamo pronti. La bella carlinga si apre. Mi metto a sedere, a destra, nel posto del secondo pilota. Ray Ban aviator saldi addosso sugli occhi di entrambi. I due Lycoming prendono vita, a spese mie. Si accendono e le eliche girano. Ci allineiamo.Diamo tutta manetta, la sua mano sulla mia, e l'aereo con una spinta impressionante prende velocità, 80 nodi, il muso si alza e non siamo più sulla terra. Il rateo di salita è positivo, direzione Corsica. Parliamo e ci capiamo. Non siamo più sulla Terra, dove ci sono state lacrime, sangue e perdite di conoscenza, stiamo volando verso la Corsica. L'aereo alza il muso e noi lo seguiamo con il pensiero il suo andamento, per dire al mondo "noi siamo quassù (a caro prezzo) e i pensieri stanno a terra, provate ad acchiapparci". Giornata magica, per un attimo credevo di avere il comando dell'aereo. La mia pilota ride a ogni mia battuta, l'aereo atterra, dopo un'ora.
E i miei pensieri non ci sono stati. Mi getto in una dimensione nuova del motorismo mentre torno a casa. Ecco, la vera sensazione di libertà l'ho appena provata, da solo, e non ne posso più fare a meno. E alzo gli occhi e guardo il cielo, ed ogni volta cerco e trovo il mio Seminole, la mia bella pilota e una giornata che non potrò dimenticare. Che nessuno sa. E a settembre ci torno.

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