martedì 30 agosto 2011

Maestri inconsapevoli e consapevoli allievi

Quanti maestri abbiamo avuto nella nostra vita? Chi sono i nostri maestri? Ma soprattutto quanti di loro sanno di esserlo o di esserlo stati?
Quando cresciamo abbiamo bisogno di persone di riferimento con cui confrontarci, persone che, per lo più di fronte ad allievi consapevolmente silenziosi, assumono a loro insaputa il ruolo di inconsapevoli maestri. Come dimenticare i tanti passaggi in macchina di Beppe per andare a cantare in giro per il Veneto? Decine e decine di minuti passati, tra poche parole, a cercare di carpire i segreti della sua guida dolce (ma non sdolcinata) e sicura da perfetto "autista" navigato.
Dai maestri di guida ai maestri di vita; uno sopra tutti non potrà mai più saperlo di essere (stato?) mio inconsapevole maestro (ciao Salvatore!), ma resterà sempre un modello per me e per molti altri. Poi ci sono i maestri-amici (sempre inconsapevoli), a cui devo buona parte del mio tortuoso percorso di ricerca di me stesso; maestri-amici con cui ho condiviso la camera in viaggio, diversi trasferimenti in auto, che sono passati prima di me su alcune delle erte salite su cui mi sono incoscientemente incamminato negli ultimi anni, che ho ammirato quando l'hanno fatto loro; maestri da cui voglio imparare ma di cui devo imparare a riconoscere ed accettare le differenze rispetto a me per non rischiare di identificarmi troppo in loro e per trovare, nonostante tutto, una mia via, una mia verità ed una mia vita; maestri da cui devo imparare anche a distaccarmi quando gli obiettivi iniziano ad andare in conflitto, per il rischio di perdere quel poco di stima di me stesso che stavo acquisendo; maestri piloti forse più per necessità che per passione.

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