Pullman n.6B, direzione Via Novelli, 60km/h in discesa dal Ponte del Pino. Il Bredamenarini 240L, stavolta, nonostante i 10 anni di vita, va forte, veramente forte in un traffico che richiederebbe quantomento un minimo di prudenza su un mezzo lungo 12m. Mi avvicino e scendo in Via Lungo l'Affrico.
Tutto intorno a me si stagliano nella insolitamente alta temperatura terrazze illuminate, e gli alberi del Viale Mazzini avevano dei bei fili blu di luci. Sono molto strani nella loro azzurra luminosità, a ricordarmi che non tutto ciò che è convenzionale è bello.
Cammino, piuttosto veloce, verso Piazza San Salvi, dove c'è la macchina rossa ad aspettarmi.
E tutt'intorno la gente corre, si affretta, loro che hanno tempo, per comprare gli ultimi regali. Il Bus n.6 mi traghetta direttamente verso il Natale, che quest'anno non sento così come gli altri anni.
Mentre la Gloriosa mi riporta a casa, inizio a sapere che regali vorrei adesso per questo Natale.
No, non materiali, anche se un Ipod Touch nel secchio non ce lo butterei.
Cosa volevo l'anno scorso? Semplicemente niente perché credevo ed ero illuso di avere tutto.
Fino a poco tempo fa, quando una strana scossa è avvenuta nella mia vita, avrei chiesto lo stesso regalo del compleanno. Ovvero, il tutto al posto del niente, un ritorno nella mia vita con presupposti diversi e nuove intenzioni.
Ma il tempo passa e, mattone per mattone, se Dio vuole la mia vita si è completamente ricostruita e la serenità me la sono guadagnata sul campo.
Lo scorso Natale non avrei chiesto niente, perché, illuso miseramente, mi autoconvincevo di avere tutto. Non era così e non ero felice.
E allora ecco il primo, forse banale, regalo che voglio adesso: la felicità. Ma non egoisticamente: per Natale, ne vorrei una carrettata da dividere con chi mi sta accanto. Ho trovato chi sa apprezzarla, in effetti, ed era più vicino di quanto pensassi.
Ma ci sono ancora, nella mia vita, breve o lunga che la si voglia considerare, tanti interrogativi a cui dare risposta. E' vero che valgo qualcosa? Sto cercando, per dare in primis un impulso a me stesso, di imparare 2 nuove lingue, di dar fondo nello sport, di tentare una internazionalizzazione della mia professione.
Alle volte ho paura di essere inadeguato, forse perché ho avuto accanto persone che per loro semplice e crudo egoismo hanno posto dei freni alle mie attività, salvo poi dirmi che non valevo niente e che non facevo abbastanza.
Ora no. Per Natale voglio che qualcuno mi regali anche un po' di autostima, e che mi insegni a rispettare Andrea in primis. Vorrei come regalo un semplice "io ci sono e ti sono accanto".
Tutto quanto sopra per molti è un dato acquisito, ma per me non lo è mai stato in questi 30 anni. Al di là delle eventuali responsabilità, delle quali una buona percentuale è stata sicuramente del presente pilota, credo di averne necessità.
E allora mi rimetto in gioco anche professionalmente.
E provo.
Per Natale, allora, chiedo quanto sopra. E chissà che non venga esaudito.
Cammino, piuttosto veloce, verso Piazza San Salvi, dove c'è la macchina rossa ad aspettarmi.
E tutt'intorno la gente corre, si affretta, loro che hanno tempo, per comprare gli ultimi regali. Il Bus n.6 mi traghetta direttamente verso il Natale, che quest'anno non sento così come gli altri anni.
Mentre la Gloriosa mi riporta a casa, inizio a sapere che regali vorrei adesso per questo Natale.
No, non materiali, anche se un Ipod Touch nel secchio non ce lo butterei.
Cosa volevo l'anno scorso? Semplicemente niente perché credevo ed ero illuso di avere tutto.
Fino a poco tempo fa, quando una strana scossa è avvenuta nella mia vita, avrei chiesto lo stesso regalo del compleanno. Ovvero, il tutto al posto del niente, un ritorno nella mia vita con presupposti diversi e nuove intenzioni.
Ma il tempo passa e, mattone per mattone, se Dio vuole la mia vita si è completamente ricostruita e la serenità me la sono guadagnata sul campo.
Lo scorso Natale non avrei chiesto niente, perché, illuso miseramente, mi autoconvincevo di avere tutto. Non era così e non ero felice.
E allora ecco il primo, forse banale, regalo che voglio adesso: la felicità. Ma non egoisticamente: per Natale, ne vorrei una carrettata da dividere con chi mi sta accanto. Ho trovato chi sa apprezzarla, in effetti, ed era più vicino di quanto pensassi.
Ma ci sono ancora, nella mia vita, breve o lunga che la si voglia considerare, tanti interrogativi a cui dare risposta. E' vero che valgo qualcosa? Sto cercando, per dare in primis un impulso a me stesso, di imparare 2 nuove lingue, di dar fondo nello sport, di tentare una internazionalizzazione della mia professione.
Alle volte ho paura di essere inadeguato, forse perché ho avuto accanto persone che per loro semplice e crudo egoismo hanno posto dei freni alle mie attività, salvo poi dirmi che non valevo niente e che non facevo abbastanza.
Ora no. Per Natale voglio che qualcuno mi regali anche un po' di autostima, e che mi insegni a rispettare Andrea in primis. Vorrei come regalo un semplice "io ci sono e ti sono accanto".
Tutto quanto sopra per molti è un dato acquisito, ma per me non lo è mai stato in questi 30 anni. Al di là delle eventuali responsabilità, delle quali una buona percentuale è stata sicuramente del presente pilota, credo di averne necessità.
E allora mi rimetto in gioco anche professionalmente.
E provo.
Per Natale, allora, chiedo quanto sopra. E chissà che non venga esaudito.
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