mercoledì 30 novembre 2011

La guida perfetta viene sempre nelle circostanze peggiori

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SS68, l'ultima rimasta di una lunga serie di strade che ho percorso, 100km/h. Metto dentro la quinta a giri piuttosto bassi.
Sto guidando alla perfezione. Con una pulizia mai avuta negli impeti di un pistard giovane e forse sin troppo sicuro di sé.
Le ruote non slittano. Non eccedo con l'angolo di sterzo, in queste curve a destra. Non eccedo nemmeno nel tiro delle marce, non vado oltre 4500/5000 ma costante. Velocissimo, ti trovi in quinta oltre 4500 giri ad oltre 160km/h. Mi ci trovo pure io, a dire il vero. Dovrebbe essere un giorno qualunque. Lo è solo in teoria.
Mentre l'indicatore delle turbine viene soppiantato da quello della musica, e Imogen Heap reinterpreta Thriller di Michael Jackson, l'Inutilmente Eroica (perché l'Impresa Eroica fu inutile), velocissima come sempre e forse più di sempre, tenta di coprire col suo rumore pieno, pienissimo, il silenzio che è riapparso come la nebbia ad invadere questo abitacolo.
A tratti devo dire che ci riesce, torcendo brutalmente a colpi di "g" laterali il mio collo nelle curve. E' la cosiddetta guida a denti stretti. La guida che fanno i piloti in rimonta. Quelli che non hanno più niente da perdere, quelli che a Le Mans rincorrono il gruppo di testa che se ne va. Anche alla 6 ore di Vallelunga era così.
La mia guida da ieri è così.
Prolungo la fase di rientro dei sorpassi, e adesso sono di nuovo per questa salita a 150km/h, con le due overboost inserite, e le Pzero Corsa che usano tutta la loro speciale spalla rinforzata, stringendo la traiettoria e tenendo tutto giù, di nuovo.
SS68, scolletto di Maltraverso, 140km/h, benvenuti al limite. Se avevo l'assetto vecchio a quest'ora ero morto. A tratti mi domando se sto facendo la cosa giusta. Ho perso tutto e ho un futuro da costruire. E' arrivata la mazzata. Quella che doveva arrivare da tempo, riesco a pensare, mentre supero 170km/h prima del curvone e ci butto, addiruttra, una quarta a 7000 giri. Nemmeno una piega, né un minimo intervento dell'ESP fermano questa corsa folle su strade che se potessero si scanserebbero. Questa corsa che serve a far ricircolare un sangue che si è fermato di nuovo di colpo, per un piccolo evento, superabile.
Lo ha detto JR, potenziale anima scrittrice di questo blog: Se va come credo paradossalmente sei sulla buona strada...dopo l'incazzatura tutto è in discesa. Dovresti aver scollinato.
Ha ragione JR, ma è la discesa che mostra i veri piloti. Fa selezione su chi ha paura e alza il piede.
Ho scollinato, in questo preciso istante.
Ho guidato nel modo migliore che potevo, come da 12 anni non facevo, da ieri sera. Sono davvero uno che ci sa fare. Niente spettacolo, niente traversi. Ora, solo pulizia. Sono un pilota evoluto.
Pulizia in ogni senso. E devo diventare una persona evoluta. Dovevo diventarlo mesi fa, in effetti.
Ma non è così per tutti. Non ci sono riuscito prima e forse non ci sono nemmeno riuscito adesso, per quanto abbia imposto a me stesso
Torno nel mondo reale ed arrivo a destinazione, contrastando quel magone che il sonno arretrato e la tristezza attuale, nonostante fatti positivi, fanno premere fortissimo presso la mia gola, che solo l'acceleratore toglie, la spinta bruciante di tutti questi cavalli sembra seminare. Ma alla prima frenata tutto ritorna lì dov'è, a fare male, a ridirmi "ehi, guarda che qualcuno che nemmeno se lo merita è lì dove sei stato tu e si gode i frutti del tuo lavoro". Tutto vero.
Adele canta Someone like you a voce alta, mentre l'Inutilmente Eroica borbotta al minimo il suo bel rombetto da piccolo ma cattivo turbo benzina.

I heard that you're settled down
That you found a girl and you're married now.
I heard that your dreams came true.
Guess she gave you things I didn't give to you.

Old friend, why are you so shy?
Ain't like you to hold back or hide from the light.

I hate to turn up out of the blue uninvited
But I couldn't stay away, I couldn't fight it.
I had hoped you'd see my face and that you'd be reminded
That for me it isn't over.

Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you too
Don't forget me, I beg
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead,
Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead,"
Yeah.

You know how the time flies
Only yesterday was the time of our lives
We were born and raised
In a summer haze
Bound by the surprise of our glory days

I hate to turn up out of the blue uninvited
But I couldn't stay away, I couldn't fight it.
I had hoped you'd see my face and that you'd be reminded
That for me it isn't over.

Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you too
Don't forget me, I beg
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead."

Nothing compares
No worries or cares
Regrets and mistakes
They are memories made.
Who would have known how bittersweet this would taste?

Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you
Don't forget me, I beg
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead."

Never mind, I'll find someone like you
I wish nothing but the best for you too
Don't forget me, I beg
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead,
Sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead."

Ecco cosa succede. Il tempo vola e c'è chi sa come utilizzarlo. C'è chi sa arrivare in fondo, fermarsi un attimo, e poi ripartire anche meglio.
Ma altri vivono di speranze che coltivano rimanendo fermi ad un palo, morendo lentamente, giorno dopo giorno, e non sono in grado di lasciar andare le persone, non sono in grado di capire, di sentire quello che è meglio per tutti, di guardare oltre quella maledetta bassissima siepe oltre la quale c'è un mondo nuovo e una strada nuova, assolata e senza buche.
Una strada che ti eri forzato a non vedere tenendoti col campo visivo su quel terreno circoscritto

Adesso basta. Questa gara è durata sin troppo. Alla fine era una gara contro me stesso, lo è pure ora, ma molto meno. Abbiamo corso, forte, nella stessa direzione. Abbiamo poi corso paralleli e poi in direzioni diverse. Qualunque cosa sia successa dopo non dovrebbe importare, anche se poi di fatto
E' vero.
E ora, bandiera a scacchi. Anche l'ultima gara è finita. Si impacchetta il palco inesorabilmente vuoto della premiazione, del podio, si impacchetta tutto. Non ci sono più gare, adesso.
E' quasi dicembre, la stagione è finita. Del tutto. E non c'è modo di ricominciare. E' tutto sotto controllo adesso. Quel "sotto controllo" che sa di tremendo, scoraggiato, e forse anche rassegnato alla sconfitta contro un equilibrio che sapevi essere prefissato e che era lì, e prima o poi sarebbe tornato in prima fila. Al posto tuo.
E' finita una stagione. E non so se davvero ne ricomincerà un'altra. E i VOSTRI sogni diverranno realtà a differenza dei miei. Aiuto. Aiuto. Aiuto.
La mia nave affonda, adesso. E non ci sono scialuppe.

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