lunedì 7 novembre 2011

Invito al viaggio

Seduta, colgo un pensiero come una stella cadente che lascia la sua polvere brillante tra le mie mani. Ed eccolo il primo scintillio che mi balena per la mente, ma che non riesco a decifrare.
E' un pensiero che parla di vie, di strade aperte e di piste da seguire.
Chiunque ha bisogno di trovare la strada: quella precisa traiettoria che sente dentro di sé, ma che ancora non vede.
Ad oggi basta un cretino qualsiasi che spalanchi una porta ed il giorno dopo quella stessa piazza, sulla quale si è aperto lo spiraglio, è piena di gente, in cerca del proprio scopo.
C'è chi ha visto l'america latina ed ha gettato in pasto ai pesci un pensiero di umanità, di eguaglianza, di democrazia, ed ha creato un impero dietro di sé. C'è chi vende una certezza futura, il fato imbottigliato in tetrapak, e coltiva una schiera di schiavi fedeli, pronti a tutto per una verità inventata.
Vendere un sogno, questa è la chiave.
Chiunque cerca un'appartenenza in chi sa di non appartenere, una protezione divina, una fede pronta all'uso.
Imbecilli, ma umani.
Cos'è in fondo una macchina ferma? Una pedina immobile? Un mero soprammobile di un'inutile esistenza.
Dunque apriamo le porte delle vie convenzionali, scopriamo nuovi sentieri, sprigioniamo i nostri pensieri. Purché si viaggi, sempre.

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