domenica 20 novembre 2011

Nebbia di un tranquillo rientro

SR 308, 100km/h in cruise, notte fonda, nebbia non troppo fitta di un classico autunno veneto, un caro amico ritrovato alla mia destra; discorriamo delle nostre vite e dei nostri sogni su questa strada colma, per me, di troppe recenti memorie che non voglio ancora far riemergere, mentre da altre strade arrivavano notizie poco confortanti; notizie di piloti che stanno correndo una gara dove le condizioni meteo cambiano e rischiano di farli uscire di pista; notizie di navi che si incagliano e rischiano di affondare.


Il mio fedele Trattore continua a macinare strada senza lamentarsi, mentre alle spalle si lascia una serata piena di sorrisi e di memorie riscoperte, di vecchi compagni di viaggio eppur ancora di nuove sensazioni, fomentate da discorsi su una maturità con cui non sembro aver ancora nessuna voglia di confrontarmi, nonostante inizi ad accorgermi di esserne fortemente attirato.

Certo ogni tanto gli occhi guardano a Est, sempre con la paura di trovare un muro, con la paura di sbagliare, la paura di farsi male, ma come la nebbia sulla strada nasconde gli ostacoli lontani, così la nebbia nella mente offusca e confonde i pensieri, e la razionalità va a quel paese; e nonostante i silenzi sembrino diminuire restano le insicurezze e l'enorme egoistico bisogno di conferme che ad ogni minimo passo falso mi fanno ricadere nel ripido e cronico baratro della depressione, dei sabati mattina lunatici e delle mancate evoluzioni.

Anche la vecchia voglia di scappare, sempre pronta a riemergere nei momenti di difficoltà, è sopita e annebbiata, quasi vinta da un inutile e fortemente odiato fatalismo, che mi toglie le forze e le speranze di contrastare un destino che sembra sempre sfuggente, come un treno su cui puntualmente non riesco a salire; una tratta in cui non è possibile prenotare un posto sul viaggio successivo quando non ci sono più posti su quello che sta per partire.

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