giovedì 23 febbraio 2012

Vecchie e nuove strade, in amicizia

Torno per qualche chilometro sulla mia A4 per una breve trasferta lavorativa senza troppe speranze per una professione ancora non meglio definita, ancora alla ricerca di un futuro e di qualche certezza dopo tante, troppe domande. Ecco che la mia cara e noiosa A4, per un paio d'ore (così come già a fine gennaio), si trasforma da vecchia via di espiazione a via di speranza; speranza forse anche di percorrerla in altre direzioni prima o poi, magari all'alba di una nuova giornata.


Il presente però è ancora fermo sulla sedia da cui scrivo, fortunatamente pieno di bellissime amicizie, anche se in queste settimane meno presenti fisicamente; però so che ora gli amici ci sono, so che quando voglio prendo il telefono in mano e chiamo, rimpiangendo di averlo fatto troppo poco in passato. Amici, che mi spronano insistendo perché sanno che è l'unico modo per farmi fare cose in cui non eccello; amici, che mi insegnano; amici, che mi fanno ridere; amici, di cui ammiro i sogni e rispetto i successi; amici, di birre e chiacchiere a tarda notte; amici, di numerosi e pieni di memorie viaggi in auto.

Ora la bussola è calibrata, ed anche quando vacilla ci sono gli amici pronti a rimetterla a posto; il viaggio è quantomai lungo, ma forse è ora di rimettere in acqua la barchetta e partire, uscire dal porto, prendere di bolina questa brezza di Ponente che si sta alzando e risalire bordo dopo bordo, con il vento in faccia e questo pallido sole che inizia a scaldare le giornate a tenermi compagnia.

La meta è lì... la via è da tracciare strada facendo.

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