sabato 25 febbraio 2012

Dimenticanze


Sento questo silenzio che mi opprime; schiacciandosi da ogni lato sul mio corpo, sembra volermi forzare nella posizione eretta in cui mi trovo.
E' un silenzio pesante, perché non c'è traccia di te.
Mi schiaccia gli occhi, corrode la vista, logora il respiro. E ancora non ti sento.

Il ricordo fa male, riporta alla mente note di un tempo trascorso, finito. Cerco e ricerco quei momenti, con la paura che ha l'anziano, di dimenticare ciò che ha permeato la sua vita.

Perdere dei dettagli, dimenticare una sensazione, avvertire la lontananza. Questo fa male.

La mia esistenza è stata così affollata che ogni cosa mi scaraventa in un momento precedente, in cui tutto era al posto giusto.
Adesso, invece, viaggio come colui che è partito dimenticandosi qualcosa a casa. Ogni tanto tocco le tasche, per rifocillare la mia incredulità.
Quell'assenza mi parla. Così, allontano la mano e proseguo il viaggio con quella sensazione di dimenticanza, non di vuoto.

Lascia un vuoto solo chi se ne va non essendoci mai veramente stato.
Non è il mio caso e non è abitudine, tantomeno spiritualità: è purezza.
In questo silenzio tossico, in questo segmento spezzato, io, sento ancora la tua tiepida presenza accanto

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