martedì 28 febbraio 2012

Cattivo odore di freni surriscaldati


Un tempo che oggi appare lontanissimo scrissi "...cattivo odore di freni surriscaldati, sulla strada, per gli altri, del mare...". Nacque, da quella frase, una polemica storica.
I freni surriscaldati erano quelli della piccola Ammiraglia marchiata Lancia.
E invece, l'asticella temporale si sposta a qualche giorno fa, sulla SS222 Chiantigiana, tratto discendente: 35km di letterale e totale delirio in discesa con quattro malsane puntate a limitatore.
E un tratto in cui i miei freni, alla fine della loro seconda vita in soli 40.000km, sono stati sollecitati da 4 pestoni allucinanti. Troppa esuberanza, in effetti, nei confronti del buon senso ostentato di recente.
Qualcuno dice che con uno stile di guida conservativo si risparmia, anche a parità di tempi di percorrenza, il 20% di carburante: è vero.
Qualcun altro afferma che la pressione delle gomme corretta consente anche il 10% di fuel efficiency: altrettanto vero.
Non posso fare a meno di rilevare che le mie gomme sono perfette, ma che il mio stile di guida su questa strada assume dei connotati che non si avvicinano minimamente all'essere conservativo.
Divengo un conservativo perfetto in autostrada, nelle lunghe percorrenze recenti.
Stavolta i freni non fanno alcun cattivo odore, in effetti. Forse perché sono migliori di quelli vecchi, e i pensieri non seguono che la loro naturale destinazione verso il nord.
L'intensità dell'ultima frenata sferza il mio collo.
Ora questa vita profuma di pane fresco e di Chance di Chanel: e non ho più bisogno di correre così allo spasimo, né di frenare in modo brusco.

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