martedì 30 luglio 2013

Progressi, regressi, e giustificazioni


E così avvenne quello che avviene sempre. Compro una macchina, all'inizio ci litigo bestialmemte. Mi ci capisco poco all'inizio e a tratti odio i loro comportamenti.
Così come avvenne per la Mito, adesso l'Ignara Spider Veloce ha avuto lo stesso destino. Ora ci capiamo, sorprendentemente, in solo 1500km, tanto che sto pressoché usando solo lei. Si iscrive in curva in un modo fantastico che solo le trazioni posteriori sanno fare.
Incattivisce con l'acceleratore, ed ha una progressione infinita fino a 200km/h. Infinita. Come l'epoca delle spider vere, che è terminata con l'uscita di scena del Duetto.
E ora, proprio perché iniziamo a volerci bene davvero con questa vecchia signora Ignara, do fondo ai piccoli lavori di perfezionamento per renderla davvero come se fosse uscita ieri dalla fabbrica.
Non è passato molto tempo da quando la presi, il giorno del mio trentaduesimo compleanno.
Ora lei, sempre Ignara (perché non vuole sapere), inanella le curve nella maniera migliore, e mi conferisce un piacere mai provato nella guida.
Pure chi ho accanto se n'è accorta, con un secco quanto ti piace guidare sta macchina.
Pure noi all'inizio non ci capivamo. Quasi per niente. Ogni battuta stonava. Poi col tempo, e soprattutto con la voglia (te la rubo, perdonami), si diventa qualcosa di importante l'uno per l'altra. Aggiungiamoci dei sentimenti, della mancanza quando i chilometri ti separano e un terreno nuovo inaspettato.
Perché all'inizio abbiamo fatto a pugni (anche piuttosto forte, ndr) fino a volerci bene. 
E mentre guido l' Ignara Spider Veloce ho modo di soffermarmi a guardare gli altri, dal basso della seduta della macchina.
Non posso fare a meno di pensare a qualcosa di duraturo, di vero, con chi ho accanto adesso.
Non posso fare a meno di notare che gli altri, ma non tutti chiaramente, sono pervasi dall'abitudine e dalle poche emozioni.
Dal canto mio mi emoziono sin troppo, per carità.
Vedo e percepisco tante giustificazioni che la gente dà a se stessa per negare la realtà.
A partire dal lavoro: quando sento chi dice non si trova e magari a 30 anni è ancora lì a non fare un cavolo facendo le 4 tutte le sere, imbestialisco, perché sono scuse per se stessi, per poi finire in amore, grazie a sopravvalutazioni eccessive. 
Quante volte ci siamo giustificati o abbiamo dato giustificazione terribile ad un comportamento altrui che mai tollererermmo? Tante. Me compreso.
Ho giustificato cattiverie subite per mesi, i comportamenti sbagliati, solo perché, alla fine, avevo paura di perdere qualcosa.  Non qualcuno. Ma qualcosa. E' naturale, per carità. Fatelo voi, io non transigo col mio cuore.
C'è chi lo fa sistematicamente e non si racconta la verità. Pare una cosa stressante, in effetti, fare i conti con quello che vorrebbero gli altri e quello che uno vorrebbe realmente essere e vivere.
C'è chi ad ogni costo cerca di ostentarla quella felicità, con parole come stupendo, bellissimo, superlativi inutili perché la felicità è dentro di noi e se la si sbandiera è segno dell'opposto. Inevitabilmente si mette in mostra qualcosa che si ha paura di perdere. E allora non è felicità, ma una pantomima stupida. 
E quelli che la portano avanti sono solo degli idioti.
Ho sbagliato pure io a giustificare l'eccessivo impeto che ho messo nel tentare di disinfettare una ferita marcia, che andava eliminata, sperando che si rimarginasse.
E come cantano gli Eurythmics, The miracle of love will take away our pain.

Ormai ci siamo capiti. In ogni modo e senso. E non parlo della Spider. E' qualcosa che cresce ogni giorno e che prende una forma sempre più bella, perché a noi di quel che dicono gli altri non importa, guardiamo in faccia la realtà e la viviamo.
E chi l'avrebbe mai pensato che avremmo preso la nave dei becchi?
Comunque sia, ad oggi, non giustifico più nessuno, anzi, stavolta sono troppo critico anche per le bischerate. E me ne scuso. Correggo pure sto difettino, tanto ne ho corretti mille.
Star bene non è facile, è una strada in salita. 
I vincenti trovano il modo, i perdenti sempre una scusa.
Noi, senza scuse, il modo l'abbiamo trovato in modo naturale.
Per la proprietà transitiva, abbiamo vinto. E continueremo a farlo.

Nessun commento:

Posta un commento

site stats