lunedì 29 luglio 2013

Ahead to the future


SS223, 140km/h oppure 88 miglia orarie. Cockpit dell'Ammiraglia rossa.
Stessa velocità, che i nati nei primi anni '80 sanno benissimo cosa faceva viaggiare nel tempo.
I nati dal 1985 in poi non possono dare lo stesso valore che noi diamo a quel film, perché sono piccini e peraltro sempre più bimbiminkia regrediti, da quel che vedo.
Comunque, per chi fosse atterrato su un disco volante su questa Terra solo nei tardi anni '80/primi '90, beh, a 88 miglia orarie, racconto la banalità del giorno. A 140km/h la Delorean DMC-12 nella trilogia di film Ritorno al futuro viaggiava nel tempo.
Era una velocità che magari per noi appare normale, ma che per gli statunitensi del 1985 risultava del tutto impossibile da raggiungere su strada, perché gli stessi sono annichiliti da terribili limiti di velocità da 80km/h in autostrada e ferrei controlli radar pressoché incontestabile.
La SS223 nell'ultimo tratto li consente anche in crociera, nonostante il limite sia 110km/h.
Ma non si viaggia nel tempo a questa velocità, solo in certi posti si chiappano le multe in zona ritiro patente.
In ogni caso, le 88 miglia orarie proiettano indietro nel tempo la riproduzione casuale della chiavina USB legnosa, peraltro bellina, recante il marchio Leo Club innominabile al punto tale che probabilmente l'Ammiraglia, colpita da quelle macumbe, arresterebbe la sua corsa.
Di accidenti me ne arrivano tantissimi. A partire dallo sbarramento di nebbia proprio là, quando dissi a Diletta non me ne frega un cavolo, si prosegue a 130 anche se non si vede niente, per poi finire al treno che, proprio là (ripetizione voluta), si inchiodava accumulando i suoi sei irrecuperabili minuti di ritardo.
E mi viene da ridere, perché a me pare di aver pagato quel conto lassù più volte e pure salato e di essermi rifatto completamente una vita, con chi si merita obiettivamente il meglio dopo avermi cacciato indietro più volte.
Comunque, come dicevo, proprio a causa delle 88 miglia orarie, la musica dovuta alla strana riproduzione casuale torna a fine anni '90, come quando avevo la Punto Cabrio 18 anni e un carico di ansie immenso, ma una felicità di fondo. E parte Run to You di Bryan Adams, e Always di Bon Jovi subito dopo. Erano i due colossi del CD da acchiappo, quello che suonava nelle occasioni giuste, nella Punto Cabrio in quei fintamente ruggenti anni, per cui sono ancora oggetto di prese (fondate) per i fondelli dagli amici veri.
E' proprio vero che a 32 si sta meglio che a 20 anni.
Semplicemente perché sto guadagnando passo passo la spensieratezza che non ho mai avuto, proprio adesso. E il motivo lo so, perché in fondo c'ho messo sin troppo a pagare quei conti con me stesso, facendo finta di essere agganciato a chissà cosa.
Comunque, quel giorno in cui tornavo da Pordenone, e in cui trovai lo sbarramento di nebbia, beh, conobbi il mio futuro.
Non fu un bell'impatto, in effetti. La credevo persa dietro ad un bello e dannato che niente aveva a che fare con uno come me, ed in effetti era così.
Dal canto mio, il giorno prima mi ero fermato in un posto strano.
Avevo tirato 150km/h su una pista di pattinaggio su ghiaccio con accanto un'altra persona ignobilmente sparita dalla mia vita dopo avervi giocato un paio di ruoli di primo piano.
Un paio, appunto.
Comunque, in ogni caso si fa a cazzotti con le proprie convinzioni. Ci vogliono mesi, e i bruchi diventano farfalle, i pensieri lasciano lo spazio alla concretezza, ai tratti appenninici, alle settimane insieme, alla voglia di svegliarsi uno accanto all'altro ogni giorno ad orari decenti.
Si vince per bene e si viene pervasi, conoscendosi l'un l'altro, dalla voglia di prendere una casa, di dire "passo a prenderti", di prendere un paio di biciclette e spararsela tutta quella ciclabile sterrata, di costruire qualcosa, di avere un abbraccio ogni mattina, della colazione in giardino, della spider Veloce aperta che non vuoi guidare.
Perché il futuro ce lo costruiamo ogni giorno, contro ogni difficoltà, spigolo del carattere, angolo vivo da smussare.
E vedo che la benzina c'è, la velocità e la sintonia idem.
Cerco casa, non tanto disperatamente, casomai ma spero di non abitarci ogni giorno da solo, e che qualcuno prenda la sua macchina o il suo treno e venga davvero a godersela con me.
Cerco casa per costruire qualcosa.
Pensieri, parole. Devono diventare fatti, come noi siamo ormai un fatto consolidato e, spero, duraturo.
SS223, 140km/h. O meglio 88 miglia orarie. L'Alfa Mito, da mia personale Ammiraglia si trasforma in De Lorean e per un attimo prosegue. E nessuno la ferma, nemmeno lo scorrere del tempo.
Io proseguo. E non ritornerò mai indietro. Semplicemente andrò avanti, contando i giorni che mi separano dal prossimo abbraccio.

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