giovedì 18 luglio 2013

Eterna lotta tra stronzi e principi azzurri


Non so perché ma mi ci va di riportare un post vecchio (con considerazioni allegate) divenuto tematica di un qualcosa che non si doveva vedere, però sempre bello ed è una tematica vittoriosa (per altri) e ironica per me. Correva qualche tempo fa. Ed è bello rileggersi, riscriversi e riadattarsi, alle volte. Ci ho messo qualche Add on, per chi lo lesse nel posto segreto tempo fa.
"...Ricomincia la lotta tra scuole di pensiero, e tra i vari modus agendi.
Principi azzurri contro stronzi. E' una eterna battaglia in amore. Che vede alternarsi le varie categorie in testa. Manco a dirlo, cerco di appartenere alla prima: addirittura qualche mese fa credevo che vi fosse una vittoria semplice del sindacato che rappresento in modo amplissimo e degno.
Missioni Eroiche, fiori, scenari romantici. Tutto bello davvero. 
Potenzialmente, il meglio che una donna possa avere(...). Sotto i miei pressoché inesistenti baffetti, sotto la pelle del viso resa velluata dalla crema antirughe e antistress, si nasconde una profonda insicurezza di fondo sul da farsi, sulla potenziale adesione alla seconda scuola di pensiero.
"...Ci si deve stronzire, non c'è verso..." - tuonavo stamani coniando il neologismo alle 8:25 al telefono al povero Francesco, mentre la giornata nasceva e iniziava a manifestare i primi segni di giramento. La risposta, di nuovo reitera una domanda, con l'innocenza tipica di chi, esattamente come me, non sa che pesci pigliare. "...Sì, ma come?...".
Principescamente parto. Inanello mosse da record i primi mesi. Divento colui che fa sperare di nuovo che ci sia un dopo.
Ma puntualmente inizio a perdere pezzi e arrivo malconcio a destinazione.
Come me, tanti altri.
Perché viene a noia il principe, in effetti. Posso montare su cavalli bianchi, rossi, neri, su aerei, pullman e treni, ma lo stronzo che "ogni tanto" si fa sentire e che casca nella vita quando gli pare, si prende agevolmente tutto quanto noi ci sudiamo.
Tutto il nostro lavoro, concretizzatosi con immensa difficoltà in mesi a colpi di Missioni Eroiche (e ho anche un adepto in tal senso, forse 2, visto che la Missione di Pericciuolo a Grosseto a settembre scorso era da considerarsi tale), di serietà ostentata e internamente patita, si vanifica non appena colui che sa di aver terreno facile arriva, e vince.
Lo stronzo deve essere ricercato, il principe ricerca.
Lo stronzo bombardato di messaggi se ne frega, e fa ciò che vuole, cosicché i momenti (pochi) vissuti insieme alla bella sono inevitabilmente magici.
Il principe rincorre, affronta Appennini, Alpi, marciapiedi di stazione (io li odio, ma qualcuno a me molto amico ci ha fatto qualche missione seria in stazione), vie romane in discesa sotto l'acqua, nebbie la mattina sull'A1. Lo stronzo arriva, colpisce e scappa, magari per settimane.
Lo stronzo viene terribilmente sopravvalutato. 
E allora la domanda che diviene ricorrente è quella del fratello acquisito: "...sì, ma come?...". Come si fa? Chi ha esperienza ci aiuta per cortesia?
Rimarrò comunque principe, mi sa. Un principe malconcio e bastonato, ma sempre tale...". 
Mi rileggo e rido. Rido di quella che è una verità e della nostra perseveranza, della felicità che arriva quando meno te lo aspetti. 
L'Ignara Spider Veloce, che non sa di tutte queste riflessioni, peraltro effettuate mentre eravamo entrambi a piedi, mi ha preso in un periodo in cui amo essere principe e in cui ho maturato l'idea che essere stronzi serve solo per pochi momenti.
I nodi arrivano al pettine, prima o poi. E due diventano compagni con le mani intrecciate, valutandosi e dandosi tutto senza diversità.
Non sono teorie, ma pratica da applicare.


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