lunedì 15 luglio 2013

Fermate


Sono arrivato.
Con un mal di collo bestiale, che si porta dietro il grappolone di dolori alla testa fortissimi. Colpa dell'aria condizionata che di questi tempi ci viene propinata in ogni ambiente, a partire da macchine/treni/autobus, per poi finire in ogni ristorante e locale pubblico.
L'aria condizionata mi uccide, e l'accendo di rado pure nella mia fidissima Ammiraglia.
Comunque ciò che conta è che sono arrivato.
Con l'umore di chi sa bene cosa vuole.
E l'umore di chi si è stufato di decenni di corse in salita, del dovermi sudare ogni "goccia" d'amore che mi veniva gentilmente concessa.
Comunque sono arrivato.
E non respiro più aria condizionata ma aria pura, quella che consente di distendere il collo, di non prendere la pasticca per il mal di testa, di cacciare quell'umoraccio che mi contraddistingue.
Sono arrivato, dunque.
Sensazione nuova, perché proprio non ho mai avuto quella pace che ho ora dentro di me. Non l'ho avuta in 32 anni, nonostante da ogni parte si tenti di negarlo e di non vederlo.
Sono arrivato.
E sarei arrivato con ogni mezzo. Pure con una due cavalli scarrettata (cosa che non avverrà mai, ché le macchine d'epoca belle sono potenti).
Perché ne vale la pena di viaggiare, anche in modo figurato oltre che reale, se la meta è quella giusta, quella che poi ti fornisce il sorriso al ritorno, quella che ti fa custodire nel cuore ogni preciso istante vissuto.
Sono arrivato dove sto bene. Sono arrivato dove, nonostante la stanchezza e qualche parola brutta di troppo che mi esce, mi sento di non dovermi muovere.
Sono arrivato dove non ho bisogno di tante parole.
Sono arrivato dove il silenzio non fa male e a tratti mi piace anche.

Sono arrivato dove la semplicità è di casa. Sono arrivato dove non ho bisogno di fare tante pantomime né di apparire, solo di essere quello pieno di difetti che inevitabilmente non andranno via.
Sono arrivato dove sono accettato per quello che sono.
Mi spiace per chi in 32 anni non c'ha capito un cavolo.
Sono arrivato. Punto.
Ed ogni arrivo è una ripartenza. Per migliorare sempre. Ma siamo veramente a buon punto.
La razionalità eccessiva ti porta da un punto A a un punto B. I sogni ti portano ovunque. 

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