lunedì 3 settembre 2012

La laguna dei dubbi

Autostrada A4, notte fonda, 120km/h di andatura da crociera sotto la pioggia, tratto Mirano - Padova Est, una BMW della Stradale mi sorpassa poco più veloce; non corro, non serve, non ha senso, per fortuna non ho sonno e i miei passeggeri si aspettano che li porti a casa sani e salvi. Solo i miei pensieri corrono, inutili ed infruttuosi come al solito, sulle ali di quei venti noti che ho paura di seguire.

Ora, in questa ennesima Frecciabianca domenicale ci sono le ultime luci del tramonto poco a sud del Lago di Garda a farmi compagnia; sono già lontano ma per qualche momento vorrei essere ancora più lontano, per questo timore, come sempre, di confrontarmi con le mie paure; continuo a convivere con questa voglia di fuggire dai gruppi che mi fa vivere momenti di estraneità da cui non riesco ad allontanarmi, per quanto provi a combatterli.


Continuo a sentirmi ingiustificatamente ed irrealisticamente solo, in cerca di contatti che non avvengono, prendendomela sempre e comunque con me stesso. Ora c'è di nuovo Bublé negli auricolari, "A song for You" a farmi tornare in mente vecchie pazzie; ora che non c'è la forza e la convinzione per farle, ora che torno nella vecchia condizione di rinunciare in partenza alle battaglie per motivi che forse nessuno riterrebbe validi.

Nel frattempo il paesaggio al di fuori del finestrino, ai lati dei binari, si è fatto buio; il mondo si racchiude tutto in questo treno, questa carrozza nove con i suoi passeggeri-personaggi attori delle proprie vite e mi accorgo nuovamente di quanto mi piaccia viaggiare di notte, ignaro di cosa si nasconda nelle tenebre, fidandomi della perizia di chi guida il convoglio a destinazione e lasciandomi trasportare sognante verso la meta, aspettando senza fretta di arrivare.


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