lunedì 10 settembre 2012

Perturbazioni di passaggio

Laguna Veneta, ore 01.30, piove, musica ad alto volume, le onde fanno muovere il barcone su cui mi trovo assieme ad uno scarso centinaio di festanti persone, l'umore prosegue con i suoi sbalzi tipici da festa collettiva apparentemente allegra, mentre io provo a non sottostare ai miei soliti odiati momenti di asocialità.

Anche nel mio mare ci sono nuvoloni grigi all'orizzonte, hanno portato un po' di pioggia per fortuna senza far danni, ma vedo la tempesta che si scarica non lontano, tutt'attorno. Ci sono nuvole a sud-est; il temporale forte lì è passato, anche se piove ancora; c'è questo Scirocco forte che porta fin qui l'aria umida della pioggia che cade.

E tutto questo non fa altro che aumentare lo stato di confusione attuale, questo stato di più e più sensazioni che si fondono e si rincorrono, che provo a buttare fuori rincorrendole con le mie stesse gambe, riprendendo timidamente a correre in questa città che ormai tanto più nuova non è; ma non ci riesco, i miei affanni continuano a farmi compagnia e non riesco a trovare un po' di pace, nonostante i momenti di felicità e le nuove amicizie, i nuovi colori, i nuovi tramonti.

Tornano le ansie che non riesco a sfogare, tornano gli sbalzi di umore incontrollati ed ingiustificati, tornano le voci nel telefono a ristabilire un temporaneo equilibrio che però non scaccia immagini non viste di un passato non vissuto che creano irrazionali ed assurde paure. No; il passato non conta; conta oggi, contano questi successi di cui continuo a non curarmi, contano le persone che mi danno fiducia nonostante la mia quasi inesistente autostima.

Ma allora perché non riesco a calmare quest'inquietudine? Mi metto le cuffie buone e alzo il volume... Mike Oldfield, Pink Floyd, Toto, Sarah McLachlan, Alanis Morissette...e ora pensiamo a domani, senza patemi d'animo; proverò a non crearmi le solite inutili aspettative, anche se sarà difficile.


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