venerdì 21 settembre 2012

Autocontrollo

Parco Marinai d'Italia, Milano, un tramonto sereno, corro... Forse ci sto riuscendo, forse sto imparando; quantomeno ci sto provando, credo. Venticinque minuti di corsa per placare la solita inquietitudine serale; non avevo mai corso così a lungo senza finire il fiato, ma anche questa si è rivelata una soluzione temporanea. Provo ad interrompere questi circoli viziosi per trovare un po' di tranquillità mentale, ridare un po' di riposo a questa testa che ogni tanto sembra voler scoppiare, che continua ad andare fuori giri.

Cerco un po' di rilassamento ma faccio fatica a trovarlo; cerco di prendere questa strada e ritrovare un po' di serenità, anche se probabilmente sarà un lungo cammino. Vedo questa figura costruita, questa corazza di burro, questa finta forza esteriore che alla prima avversità personale si scioglie, ai primi segni di mancanza rimuove ogni sostegno lasciando esposte a quelle persone che hanno imparato a conoscermi tutte le mie debolezze.

Una voce nella sera, lontana ma non troppo, ogni tanto inattesa, sempre sincera, sempre gradita, tante volte inconsapevolmente calmante, forse troppe. Continuo a chiedermi se riuscirò mai a capire qualcosa della confusione che popola la mia testa, di queste montagne russe che hanno ripreso a correre su un vecchio binario che pareva abbandonato, di questi muri contro cui continuo a tornare a sbattere. O forse non sono io a doverlo capire; o forse non devo capirlo da solo.


Nessun commento:

Posta un commento

site stats