mercoledì 21 marzo 2012

Venti nascosti

Gli occhi cercano sempre qualche traccia di quel vento di Ponente che per qualche settimana ha fatto viaggiare la barca, ma a parte una flebile folata non ne vedono traccia; resto così fermo in mare aperto, senza accendere il motore per paura di finire la benzina e dover chiamare i soccorsi più di quanto non stia già facendo ora.

Marooned by Gilmour, Wright on GroovesharkE cerco di riempire queste attese, cerco di imbottirmi di Pink Floyd per scacciare le ansie, a partire dalla spesso sottovalutata Marooned; poco meno di cinque minuti e mezzo di brividi tra le note della storica Stratocaster di David Gilmour e gli impareggiabili suoni di piano e sinth di Richard Wright. Cerco di immergermi nella musica per scacciare pensieri che viaggiano per lo più ancora in un'unica direzione; e che sembrano non tornare.


Attendere, aspettare, non insistere ...perché? Avrei voglia di combattere, di riprendere quella cavolo di macchina e rimettermi per strada, rifare quei duecentotrentuno chilometri contro le mie vecchie paure e le mie vecchie insicurezze, risalire su quei binari colorati con ancora quel "ma che cazzo sto facendo?" che risuona forte in testa; vorrei rivedere il sole sotto le stelle. Cosa ci faccio bloccato su questa sedia ad ascoltare musica che alla fine riporta in ogni caso i pensieri su quella strada apparentemente a senso unico?

Con Andrea riflettiamo sulle difficoltà di chi rincorre e, di fronte ad una soluzione impropria per i nostri caratteri, la mia domanda è una sola:
"...Sì, ma come?..."
Non ne siamo capaci.

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