venerdì 9 marzo 2012

Streetwalking


Colle Val d'Elsa, Castello. Cammino stavolta. Niente macchina. L'ho volutamente accantonata oggi, per smaltire la tensione, l'adrenalina che ho in corpo. Si prova a camminare, visto che è un periodo in cui l'adrenalina in qualche maniera deve andarsene, deve essere filtrata via dal corpo. Non dormo praticamente per nulla. Elimino pure un caffè pomeridiano, anche se il sonno stenta ad arrivare.
E se nel quanto mai automatico percorso automobilistico, emozionale, bella strada, prova speciale (in questo caso la si fa in discesa, ma nel rally viene percorsa in senso ascendente) del Rally della Fettunta, si costeggia il castello, qui ci si passa dentro, fino ad arrivare ad un pressoché inespugnabile baluardo dotato di ascensore che porta alla parte bassa della città.
E con la calma (ma i tempi sono anche abbastanza similari alla macchina) della camminata e del viaggiatore che non vuol esser distratto si ammirano tutte le varie formelle della città, i bassorilievi e le incisioni, i madonnini, il Teatro dei Varii e la Torre di Arnolfo di Cambio.
Tremila metri, solo tremila metri mi separano da casa al mio ufficio. Tremila metri di selciati del 1200, calpestati da chissà quanti assedianti, cittadini, turisti. Palazzi storici a destra e a sinistra, la Porta Nova, o porta Salis, o porta Volterra, costruita nel 1479 su progetto di Giuliano da Sangallo in sostituzione di Porta Selva distrutta dagli assedianti Calabresi.
Si entra dentro e c'è tempo per riflettere, fotografare un mondo che appare diverso, ogni volta. Rido, cammino e sto bene.
Ogni tanto arriva qualche messaggino a cui rispondere. Certi interrogativi, specialmente uno, rimangono. Sono lì che premono e non sono contrastati dalla camminata a media velocità che attuo per arrivare.
Niente auto stasera. Niente autobus, nemmeno al ritorno. Cammino, per queste strade che sembrano nuove ai miei occhi, con la primavera che preme, anche se non è ancora arrivata, nella mia vita. C'è un vento da schermare. E dei presentimenti da mandare via.
Ma ci riuscirò presto, molto presto. Ne sono certo: le premesse sono buone. Ottime.
Evviva la vita. Quella in due. Alle volte basta poco. Yashal.

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