mercoledì 28 marzo 2012

I binari la mattina presto

Frankenstein Frecciabianca delle 6.47, il fedele Trattore lasciato nel nuovo parcheggio 24h dietro la stazione; il cielo inizia a colorarsi, mentre la città è ancora per lo più addormentata, come parte dei passeggeri della carrozza 8; la musica dell'amico maestro pilota suona nelle orecchie (prima o poi mi deciderò a sistemare l'iPod e metterci anche la mia...), con Alanis Morissette che mi ricorda quanto la vita a volte possa essere ironicamente crudele nella sua totale indifferenza verso gli sforzi di noi poveri esseri umani.

Nel frattempo il panorama scorre al di là del finestrino; vedo il lago di Garda illuminato dai primi raggi di sole e mi viene in mente di non essermi mai accorto che si vedesse dal treno, ma oggi sono sulla fila di destra con lo sguardo rivolto indietro, in modo contemporaneamente uguale e contrario rispetto all'ultimo viaggio, quello odiato sulla carrozza sette, e ragionandoci un po' capisco che quella sembri effettivamente l'unica posizione da cui sia possibile vederlo dal treno.

Il sole si alza e mi segue per tutta la giornata, anche questa volta fin dopo il tramonto, tra incontri buffi e caratteristici di quella nuova città che, dopo diversi tentativi, da lunedì inizierà a diventarmi più familiare. Perché questa volta dei cambiamenti ci sono, sono veramente imminenti, e si sono palesati, per un ironico scherzo dell'indifferente destino che ci ostiniamo a combattere, in quella stessa data, il 27 marzo, che giusto un anno fa ha privato me e molti amici di un grande Maestro; ed è come se ci fosse un po' di lui in tutto ciò.

Quando alla fine il sole tramonta del tutto ridiscendo altre scale che non avrei voluto scendere e torno ai miei binari, al mio Frankenstein Frecciabianca, alla mia carrozza otto (non sono superstizioso, ma evidentemente alla carrozza sette devo stare antipatico), al mio Veneto che mi saluta facendomi rivedere il Lago di Garda (anche se nell'oscurità), alla mia città, al mio Trattore ...a casa. Una casa che evidentemente diverrà sempre meno materiale.

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